Sudan, gli Usa impongono sanzioni ad al-Burhan

Jan 21, 2025 - 07:03
 0  11
Sudan, gli Usa impongono sanzioni ad al-Burhan

Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni al leader sudanese e capo dell’esercito Abdel Fattah al-Burhan, accusandolo di aver scelto la via della guerra invece della negoziazione per porre fine al conflitto che ha causato decine di migliaia di morti e milioni di sfollati.

Il Dipartimento del Tesoro statunitense ha dichiarato che sotto la guida di al-Burhan, l’esercito sudanese ha adottato tattiche belliche che includono bombardamenti indiscriminati di infrastrutture civili, attacchi a scuole, mercati e ospedali, oltre a esecuzioni extragiudiziali.

Le sanzioni, che seguono quelle imposte la scorsa settimana a Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemedti, leader delle Forze di Supporto Rapido (Rsf), mirano a dimostrare che Washington non sta prendendo parte in modo fazioso al conflitto, precisa Reuters.

Al-Burhan, in un intervento trasmesso da al-Jazeera, ha accolto con sfida la notizia delle sanzioni, dichiarando di accettarle se servono al bene del Paese.

Oltre a colpire al-Burhan, le sanzioni includono misure contro individui e aziende coinvolte nella fornitura di armi all’esercito sudanese, tra cui un cittadino sudanese-ucraino e una compagnia con sede a Hong Kong. I beni degli interessati negli Stati Uniti saranno congelati, e agli americani sarà generalmente vietato intrattenere rapporti con loro. Tuttavia, il Tesoro ha concesso alcune autorizzazioni per garantire che le sanzioni non ostacolino l’assistenza umanitaria.

Il conflitto tra l’esercito sudanese e le Rsf, iniziato nell’aprile 2023, ha aggravato la crisi umanitaria, portando metà della popolazione alla fame. Dagalo è stato sanzionato per genocidio e per gli attacchi ai civili condotti dalle sue forze, coinvolte anche in campagne di saccheggio nei territori sotto il loro controllo.

Le tensioni tra l’esercito e le Rsf, che nel 2021 avevano condotto insieme un colpo di Stato contro il governo civile del Sudan, sono esplose nel 2023 per il mancato accordo sull’integrazione delle loro forze.

Le recenti sanzioni seguono accuse di crimini di guerra da parte di entrambe le fazioni, con testimonianze di bombardamenti indiscriminati e attacchi di rappresaglia a Wad Madani, città strategica recentemente riconquistata dall’esercito.

Il Dipartimento di Stato ha espresso rammarico per il fallimento nel porre fine al conflitto nonostante gli sforzi diplomatici congiunti degli Stati Uniti e dell’Arabia Saudita. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha sottolineato che, sebbene ci siano stati alcuni progressi nell’assistenza umanitaria, la violenza e le violazioni continuano.

Qual è la tua reazione a questa notizia?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow

Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv