Sventolare una bandiera palestinese nel Regno Unito potrebbe essere è un reato

Ott 11, 2023 - 02:28
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Sventolare una bandiera palestinese nel Regno Unito potrebbe essere è un reato

Sventolare una bandiera nazionale palestinese (non quella di Hamas) e intonare slogan in favore della liberazione "della Palestina" storica potrebbe diventare un reato nel Regno Unito. A suggerirlo - in una lettera inviata ai vertici dei dipartimenti di polizia d'Inghilterra e Galles - è stata nelle ultime ore Suella Braverman, ministra dell'Interno e super falco del governo Tory di Rishi Sunak, secondo quanto riporta l'edizione online del giornale progressista Guardian.
L'iniziativa, destinata a suscitare polemiche sui limiti delle libertà di espressione e protesta storicamente tutelati dalla democrazia britannica, fa seguito al sanguinoso attacco condotto in Israele da Hamas. E all'impegno preso dalla stessa Braverman a tutelare le comunità ebraiche del Regno, preoccupate di possibili contraccolpi ai loro danni in risposta alle successive rappresaglie israeliane, in un Paese a forte e crescente presenza di cittadini di fede musulmana.
Nella lettera, la ministra sollecita una stretta contro la tolleranza nei raduni non solo di svastiche, ma pure di canti o bandiere in grado di risultare intimidatori o molesti nei confronti di persone di radici ebraiche. "A destare preoccupazione - scrive Braverman - non sono solo i simboli o i canti di sostegno esplicito a Hamas, ma anche quelli che fanno riferimento a slogan come 'la Palestina sarà libera dal fiume al mare'". Trattandosi a suo dire di espressioni che presuppongono "il desiderio violento che Israele sia cancellato dal mondo":
intenzione che potrebbe essere punita "in certi contesti" col ricorso "all'articolo 5 del codice sull'ordine pubblico" e anche con "l'aggravante dell'odio razziale".
Ieri, intervenendo a una veglia per le vittime di Hamas in una sinagoga di Londra, lo stesso premier Sunak ha ribadito l'impegno del governo a rafforzare le tutele per gli ebrei britannici, oltre che ad assicurare "solidarietà a Israele e al suo popolo di fronte ai recenti atti barbarici di terrorismo".

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv