Tunisia: l’Italia rafforza i legami con nuovi progetti di sviluppo
L’Italia si conferma uno dei principali partner bilaterali della Tunisia nel 2024 anche in materia di cooperazione allo sviluppo. Il legame tra i due Paesi si consolida anno dopo anno, unendo le forze per costruire un futuro più prospero e sostenibile. L’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) è da decenni impegnata in Tunisia, sostenendo il Paese nordafricano in numerosi progetti. Uno degli obiettivi principali dell’Aics è il sostegno alle piccole e medie imprese, pilastro fondamentale dell’economia tunisina. Attraverso programmi mirati, realizzati in collaborazione con l’Unione europea (Ue), l’Agenzia italiana promuove l’autoimprenditorialità, in particolare tra le donne, fornendo strumenti e risorse per avviare nuove attività e rafforzare quelle esistenti. Ne è la dimostrazione il nuovo memorandum con il Consiglio bancario e finanziario (Cbf), firmato lo scorso ottobre, con l’intento di consolidare gli investimenti privati nei settori dell’agricoltura, della pesca e delle acquacolture sostenibili, nel quadro del programma Adapt dell’Ue per la promozione di un’economia più verde e resiliente in Tunisia. La cooperazione tra i due Paesi va oltre l’economia. L’Italia è fortemente impegnata nella tutela del patrimonio culturale tunisino. Il recente restauro del complesso di Santa Croce a Tunisi, un gioiello dell’architettura medievale nell’antica medina, ne è un esempio concreto. Trasformato in un centro per la creatività e l’innovazione, questo luogo storico è diventato un punto di riferimento per la cultura e la società tunisine. Il complesso “Sainte-Croix”, interamente restaurato dall’Aics con un investimento totale di oltre un miliardo di euro, si trova nei pressi di Bab Bhar (Porta di Francia) ed è patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1979. Caratterizzata dalla sua diversità culturale, la Medina ha accolto diverse comunità nel corso dei secoli e ospita ancora edifici religiosi di tradizioni diverse dall’Islam, come sinagoghe e chiese principalmente cattoliche. Tuttavia, all’inizio del XXI secolo, la maggior parte di questi edifici ha perso la sua funzione originaria, trasformandosi in luoghi culturali o uffici amministrativi. L’Italia e la Tunisia condividono una lunga storia e una profonda amicizia. La cooperazione tra i due Paesi è un esempio di come la solidarietà e la collaborazione possano portare a risultati concreti e duraturi. Altra iniziativa di successo, confermata anche nel 2025, è quella dei “Bioterritori”, ovvero bio-distretti, un modello di sviluppo locale che punta a valorizzare le risorse naturali e le tradizioni locali. In diverse regioni della Tunisia, sono stati creati dei distretti dove agricoltori, artigiani e operatori turistici lavorano insieme per promuovere un’economia sostenibile e inclusiva. Questi progetti, oltre a beneficiare l’ambiente, contribuiscono a migliorare la qualità della vita delle comunità locali. I territori pilota finora realizzati in Tunisia sono i siti di Kesra, Mejel Bel Abbes, Haouaria, Hazoua e Sejnene, zone geografiche in cui gli agricoltori, gli abitanti, gli operatori turistici, le associazioni e le autorità pubbliche hanno raggiunto un accordo per una gestione durevole e sostenibile delle risorse locali sulla base dei principi e delle pratiche dell’agricoltura biologica, con l’intento di massimizzare il potenziale economico e socioculturale del loro territorio.
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