Ucraina: il Regno Unito guida la coalizione di volenterosi, fronte comune Starmer-Meloni sull’alleanza con gli Usa

Il Regno Unito si pone alla guida di una coalizione di volenterosi al fianco dell’Ucraina, come emerso dal vertice che si è tenuto oggi alla Lancaster House a Londra. Al summit hanno partecipato vari leader europei, fra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oltre al primo ministro canadese Justin Trudeau e, ovviamente, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il primo ministro Keir Starmer, al termine dell’incontro, ha dichiarato: “Non è il momento per altri discorsi, è il momento di agire”. Starmer ha presentato un piano in quattro punti: “Mantenere il flusso di aiuti militari all’Ucraina durante la guerra e aumentare la pressione economica sulla Russia”, chiarendo che l’obiettivo è “porre fine ai combattimenti” con un’iniziativa da sviluppare con Francia e Ucraina, poi da discutere con gli Usa. “Muoviamoci insieme – Ucraina, Europa, Regno Unito e Stati Uniti – verso una pace duratura”, ha aggiunto, annunciando 1,6 miliardi di sterline (1,9 miliardi di euro) per acquistare 5 mila missili antiaerei da destinare alla difesa dei cieli ucraini.
Londra si afferma così come capofila di un’alleanza che non intende distaccarsi dagli Stati Uniti, visti come pilastro della Nato. Un approccio, quello di Starmer mirato a unire gli intenti dell’Europa ma senza distaccarsi dagli Stati Uniti, pienamente condiviso dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Dobbiamo lavorare per rafforzare la nostra unità e questo è l’impegno e il ruolo dell’Italia in questa fase: su questo l’Italia può giocare le sue carte, non nel suo interesse, ma nell’interesse di tutti. Tutto può deflagrare, non è una buona notizia. Quello che posso fare per mantenere l’Occidente unito e rafforzarlo lo farò e gli scenari alternativi non voglio prenderli neanche in considerazione”, ha detto la premier in un punto stampa al termine della riunione. L’ipotesi di un ombrello nucleare europeo, ha aggiunto rispondendo a una domanda, “prende in considerazione un disimpegno degli Usa”, uno scenario che Meloni ha chiarito di ritenere quantomai indesiderabile.
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