Un Patto per gli Oceani più giusto: la società civile chiede all’UE di ascoltare le comunità costiere

Ago 1, 2025 - 14:54
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Un Patto per gli Oceani più giusto: la società civile chiede all’UE di ascoltare le comunità costiere

La società civile europea chiede che il nuovo Patto per gli Oceani dell’UE non sia solo un insieme di regole, ma metta davvero al centro le persone, in particolare le comunità costiere, spesso trascurate. Il Comitato Economico e Sociale Europeo, in un parere ufficiale approvato il 16 luglio 2025, invita l’UE a garantire che la protezione degli oceani sia equa, integrata e sostenibile, e allineata con il Green Deal, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e la strategia per l’economia blu. Il CESE sostiene il recepimento del Trattato sull’alto mare nel diritto europeo, ma chiede che la sua attuazione sia coordinata tra le istituzioni UE e che non crei nuovi oneri per la flotta europea o disuguaglianze con i concorrenti internazionali. Un punto chiave è l’obiettivo “30x30” (proteggere il 30% degli oceani entro il 2030), che il CESE approva, ma a condizione che la conservazione sia socialmente giusta e non danneggi le economie locali. Le aree protette devono essere utili alla biodiversità ma anche rispettose delle tradizioni e dei bisogni delle comunità costiere. Il CESE chiede anche una governance più efficace, un piano d’azione europeo per il cibo blu, un maggior sostegno alle energie marine rinnovabili (come onde e maree), e più attenzione al valore culturale del lavoro marittimo. Secondo il CESE, per realizzare davvero gli obiettivi del Patto servono meccanismi concreti di monitoraggio e coinvolgimento della società civile, non solo buone intenzioni.

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Filippo Giuffrida Ha cominciato la sua carriera giornalistica nel 1982, come giornalista presso Radio Riviera Tre. Dal 1989 collabora con Radio One e con l'agenzia stampa Hi News. Nel 1994 si è trasferito a Bruxelles come corrispondente per l'agenzia L’Altra News. Nel 2003 ha fondato l'agenzia stampa DSPRESS ed è stato nominato Redattore capo della rivista L'Incontro, nel 2010 ha assunto la direzione del periodico mensile La Lettre B. Direttore dell'Istituto Europeo di Studi Giuridici e di Comunicazione, dal febbraio 2019 è il corrispondente da Bruxelles dell'agenzia giornalistica 9 Colonne, diretta da Paolo Pagliaro. Membro fondatore di ITACA, è il direttore di RadioCom.tv, la prima web-radio in lingua italiana destinata alle comunità italiane all'estero, un progetto sostenuto dal Ministero degli Esteri. Nel 2013 ha vinto il Michel Vanderborght Award nella categoria giornalismo e nel 2020 ha vinto il Radnoty Award nella categoria giornalismo. È uno degli autori del libro "Lettere dall'Europa" e degli editorialisti del periodico quindicinale Patria Indipendente. Filippo Giuffrida è il pronipote dello scrittore e giornalista Leonida Rèpaci e del giornalista e politico Ottavio Pastore, che fu il primo direttore de l'Unità. Ex Presidente del Comitato Provinciale dell'ANPI del Belgio, è il Vicepresidente della FIR, Federazione Internazionale dei Resistenti.