Alla Cina chiesto di fare pressing su Mosca

Mag 21, 2023 - 07:20
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Alla Cina chiesto di fare pressing su Mosca

L'arrivo del presidente ucraino Zelensky a Hiroshima ha monopolizzato l'attenzione del G7. Oggi è previsto il suo intervento nella giornata conclusiva dei lavori, "la pace è più vicina", ha detto prima di incontrare, tra gli altri, anche la premier italiana Meloni.

I leader hanno avuto una sessione di lavoro sulla resilienza e sulla sicurezza economica. Hanno concordato di "lavorare insieme", hanno espresso "seria preoccupazione per la coercizione economica" e chiesto "a tutti i Paesi di astenersi" dall'utilizzo di questa leva. E ancora: "Rafforzeremo la collaborazione lanciando una piattaforma di coordinamento contro la coercizione economica per aumentare la nostra capacità di valutazione collettiva, preparazione, deterrenza e risposta alla coercizione economica, e promuoveremo ulteriormente la cooperazione con i partner al di là il G7". Il pressing nei confronti di Pechino resta asfissiante. "Chiediamo alla Cina di agire in conformità con i suoi obblighi ai sensi della Convenzione di Vienna" e "di non condurre - sottoscrivono i Capi di Stato e di governo - attività di interferenza volte a minare la sicurezza delle nostre comunità, l'integrità delle nostre istituzioni democratiche e la nostra prosperità economica". Inoltre, i G7 si impegnano a fare "pressione per condizioni di parita' per i nostri lavoratori e le nostre imprese". Ma il passaggio più significativo è quello sulla richiesta alla Cina di fare pressioni sulla Russia affinché fermi la sua aggressione militare". Mosca deve "ritirare incondizionatamente le sue truppe dall'Ucraina". "Incoraggiamo la Cina a sostenere a una pace globale, giusta e duratura", il 'refrain'. Accompagnato dall'avviso di una 'demilitarizzazione' nello stretto di Taiwan affinché prevalga "l'importanza della pace e della stabilità" e l'Indo-Pacifico sia "libero e aperto, inclusivo, prospero, sicuro, basato sullo Stato di diritto". Il G7, dunque, esprime "con forza opposizione a ogni tentativo unilaterale di modificare lo status quo con forza o coercizione". I Grandi si sono espressi pure sulla Libia (le parti lavorino per tenere elezioni entro il 2023) e sulla Corea del Nord (Si astenga da altre azioni destabilizzanti). 

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv