Caso migranti Catania, resta alta la tensione tra toghe e Governo

Ott 4, 2023 - 07:09
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Caso migranti Catania, resta alta la tensione tra toghe e Governo

Mentre la giudice Iolanda Apostolico è regolarmente al lavoro al Tribunale di Catania, presso la Sezione immigrazione del tribunale, e non rilascia dichiarazioni, proseguono le polemiche scaturite dal provvedimento del 29 settembre con cui non ha convalidato trattenimento di tre tunisini nel centro di accoglienza di Pozzallo sconfessando di fatto le nuove misure del Governo. Non bastano le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che dal Festival delle Regioni di Torino dice: "Non c'è nessuno scontro con la magistratura", la tensione resta alta, alimentata anche dai partner di governo che tornano sul tema.  "Occorre una riforma della giustizia, perché giudici che facciano politica e facciano sentenze politiche, lasciando dei clandestini liberi di circolare, non sono un problema per Salvini o per il governo, ma sono un problema per l'Italia'', ha detto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo all'inaugurazione del primo treno italiano a idrogeno, a Milano Rho. ''Venerdì sarò di nuovo a processo, a Palermo, per aver bloccato gli sbarchi da navi di Paesi stranieri che ancora oggi finanziano organizzazioni private per portare immigrati in Italia'', ha aggiunto.

Duro anche il responsabile organizzativo di Fdi, Giovanni Donzelli, che intervistato dalla Stampa, torna ad accusare sinistra e magistrati: "I giudici, anche i più stimabili, non sono stati scelti dal popolo, non sono chiamati a fare scelte politiche". Per Donzelli, "la sinistra da sempre perde le elezioni e poi cerca delle scorciatoie per vie giudiziarie".  “Quella del tribunale di Catania è stata una decisione politica contro il governo, è inaccettabile ci siano giudici che lavorano per disfare le leggi a seconda di chi guida il Paese”, dice la presidente del gruppo di Fi al Senato, Licia Ronzulli, durante un evento al centro studi Cuiprodest.

Ribatte il leader di Azione Carlo Calenda: "suggerirei alla Meloni di fare ricorso in appello, non di fare polemica politica. È molto importante che eserciti il diritto di chiedere una revisione della sentenza ma stia molto attenta a non cominciare un conflitto perenne con la magistratura". Già ieri il Partito Democratico, attraverso la segretaria Elly Schlein, aveva stigmatizzato le parole dei rappresentanti del governo contro la decisione della magistrata: “Giorgia Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese. La smettano di cercare un nemico al giorno per nascondere le proprie responsabilità”.  Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ieri aveva parlato di “attacco intollerabile” e di “un’invasione di campo che rappresenta un punto di non ritorno verso la deriva ungherese che sta avendo Italia”. Oggi Magi ha sottolineato la mancanza di celebrazioni ufficiali del Governo per la Giornata della Memoria e dell'Accoglienza, a 10 anni dal naufragio di Lampedusa che è costato la vita a 368 migranti. 

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv