Choc Germania: Volkswagen vuole chiudere tre fabbriche

Nov 2, 2024 - 06:56
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Choc Germania: Volkswagen vuole chiudere tre fabbriche

In 87 anni di storia, sarebbe la prima volta. Lunedì 28 ottobre la Volkswagen, il colosso tedesco dell’auto e primo produttore in Europa, ha ipotizzato la chiusura di tre fabbriche in Germania, con il conseguente taglio di migliaia di posti di lavoro e degli stipendi, come risposta alla crisi che sta attraversando. Veemente la protesta di sindacati e lavoratori, che hanno annunciato una forte mobilitazione in tutto il Paese. Volkswagen impiega in Germania oltre 120 mila persone, di cui circa la metà opera a Wolfsburg. Il marchio gestisce dieci stabilimenti: sei in Bassa Sassonia, tre in Sassonia e uno in Assia. A settembre la casa automobilistica tedesca ha annunciato la cancellazione del programma di sicurezza del lavoro in vigore da oltre 30 anni. I licenziamenti saranno possibili a partire dalla metà del 2025. A dare la notizia è stata la presidente del Consiglio di fabbrica globale della Volkswagen Daniela Cavallo, dopo due giorni di incontri con il management aziendale. “Il consiglio di amministrazione vuole chiudere almeno tre stabilimenti in Germania”, ha detto durante un evento informativo per la forza lavoro a Wolfsburg: “Con questi piani, decine di migliaia di posti di lavoro sono a rischio”. L’obiettivo del gruppo sarebbe quello di risparmiare complessivamente quattro miliardi di euro. Oltre alle tre chiusure, ha aggiunto Cavallo, la società intenderebbe anche “ridurre la capacità dei sette impianti rimanenti e dismettere o trasferire all’estero alcuni reparti produttivi”. L’azienda, infine, sarebbe intenzionata a tagliare l’ammontare salariale aziendale del 10 per cento in generale e a non concedere alcun aumento nel 2025 e nel 2026. “La situazione è seria, al momento non guadagniamo abbastanza con le nostre auto”, ha spiegato l’amministratore delegato Thomas Schäfer, pur non entrando nel dettaglio delle misure ipotizzate: “Nel contempo i nostri costi per energia, materiali e personale hanno continuato ad aumentare. Senza misure complete per riacquistare competitività, non saremo in grado di permetterci investimenti futuri essenziali”.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv