Corea del Sud: il tribunale di Seul respinge il ricorso di Yoon contro il mandato di arresto

Jan 6, 2025 - 06:03
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Corea del Sud: il tribunale di Seul respinge il ricorso di Yoon contro il mandato di arresto

Il tribunale distrettuale occidentale di Seul ha respinto oggi l’ingiunzione presentata dal il presidente messo sotto accusa Yoon Suk-yeol, volta a invalidare i mandati di cattura e di perquisizione della residenza presidenziale. È quanto riferisce l’agenzia di stampa “Yonhap”, ricordando che la decisione arriva pochi giorni dopo che il team di difesa legale di Yoon ha presentato un’obiezione per sospendere l’efficacia dei mandati da loro definiti “illegali”. Non sono stati al momento resi noti i dettagli sui motivi che hanno portato alla decisione del tribunale di archiviare il caso. La stessa corte ha approvato il mandato di arresto per Yoon per interrogarlo sul suo ruolo nel fallito tentativo d’imporre la legge marziale, lo scorso 3 dicembre, e ha inoltre emesso un mandato di perquisizione per il complesso della residenza presidenziale nel centro di Seul. Il team legale di Yoon sostiene che i mandati siano giuridicamente viziati, dal momento che l’Ufficio investigativo sulla corruzione per alti funzionari (Cio) – che dirige l’indagine penale – non avrebbe alcuna autorità, ai sensi della legge sudcoreana, per indagare su casi che coinvolgano accuse di insurrezione. Gli avvocati hanno quindi annunciato in una nota l’intenzione di denunciare il capo del Cio, Oh Dong-woon, e il team investigativo ai pubblici ministeri per quella che hanno definito una “esecuzione illegale” del loro mandato, mobilitando inoltre la polizia quando l’organismo anticorruzione non avrebbe l’autorità di farlo. Nel frattempo migliaia di persone sono scese in strada oggi a Seul per protestare a favore e contro l’arresto di Yoon, sottoposto a impeachment dal parlamento dopo il colpo di mano tentato lo scorso 3 dicembre, in attesa della scadenza del mandato di arresto nei suoi confronti, prevista alla mezzanotte di lunedì (le 16 di oggi ora italiana). Yoon è il primo presidente in carica del Paese a essere arrestato per il suo fallito tentativo di dichiarare la legge marziale. Raduni simili hanno attirato decine di migliaia di persone ieri, spingendo la polizia a disperdere i dimostranti che occupavano le strade e interrompevano il traffico. Nelle proteste, secondo quanto riferito da “Yonhap”, sono state arrestate due persone con l’accusa di aver aggredito degli ufficiali di polizia. Ieri l’agenzia investigativa anti-corruzione della Corea del Sud ha nuovamente chiesto al presidente ad interim Choi Sang-mok di emettere un mandato di arresto contro il presidente messo sotto accusa Yoon Suk-yeol. In una nota, il Comitato per le indagini sui reati di corruzione dei funzionari pubblici di alto livello (Cio) ha affermato di aver inviato nuovamente una lettera ufficiale a Choi – che era già ministro dell’Economia e delle Finanze prima di essere designato presidente ad interim dopo l’impeachment di Yoon e del primo ministro Han Duck-soo – per chiedergli di ordinare ai servizi di sicurezza di collaborare con l’agenzia investigativa per l’arresto di Yoon. Non è chiaro se il presidente ad interim decida di collaborare dopo essersi rifiutato di rispondere alla prima lettera ufficiale del Cio, consegnata mercoledì scorso. Il mandato d’arresto, spiccato lo scorso 31 dicembre, scadrà alla mezzanotte di domani, 6 gennaio (le 16 di oggi in Italia). La mozione di impeachment contro Yoon è stata approvata dall’Assemblea nazionale lo sorso 14 dicembre ed è stata consegnata alla Corte costituzionale che dovrà pronunciarsi entro un massimo di 180 giorni, durante i quali i poteri di Yoon resteranno sospesi.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv