Firmata intesa Italia-Francia su un’unità di ricerca per la lotta all’immigrazione illegale

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e l’omologo francese, Bruno Retailleau, hanno firmato a Parigi un’intesa amministrativa sulla creazione di un’unità di ricerca operativa per la lotta all’immigrazione illegale. In apertura del colloquio il titolare del Viminale “ha espresso la sua vicinanza per il vile attentato di Mulhouse”. “La frequenza dei nostri colloqui – ha dichiarato Piantedosi – testimonia una consolidata e profonda amicizia tra i nostri Paesi, e anche la nostra personale comune volontà di sviluppare un dialogo costante”. “La Dichiarazione di intenti – continua Piantedosi – firmata in occasione del G7 dei ministri dell’Interno dell’ottobre scorso, si è concretizzata oggi con la firma dell’Intesa per la creazione di una Unità di ricerca operativa (Uro), con base a Ventimiglia, che contribuirà all’individuazione dei trafficanti di esseri umani che operano sul confine italo-francese”. “Il colloquio – ha concluso Piantedosi – ha rappresentato anche l’occasione per confrontarci sull’attuazione del Patto migrazione e asilo, sulla possibilità di anticiparne alcune norme, e sul fatto che la nuova proposta legislativa in tema di rimpatri, possa fornire agli Stati membri strumenti più adeguati, arrivando a creare un vero sistema di rimpatri europei, con procedure comuni più snelle ed efficaci”. L’Intesa amministrativa è “importante, perché vediamo bene che queste filiere agiscono nei nostri due Paesi, violano le nostre frontiere e senza un valido coordinamento allora rischiamo di essere meno efficaci”. Lo ha detto il ministro francese dell’Interno, Bruno Retailleau. Il titolare di Place Beauvau ha spiegato che l’iniziativa darà vita a “una forza di investigazione con inquirenti francesi e italiani volta a smantellare le filiere di trafficanti di esseri umani”. Il ministro francese ha poi ricordato “i legami culturali”, e “storici” che legano Francia e Italia, per poi sottolineare l’importanza di “rafforzare” le relazioni bilaterali in un “momento in cui l’Europa attraversa un certo numero di difficoltà”.
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