Fondazione Cariplo investe 20 milioni per recuperare i giovani “Neet” dal rischio povertà
Il prossimo anno Fondazione Cariplo investirà 20 milioni di euro sul tema dei Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, sull’esempio di “QuBi” il suo progetto “che è intervenuto in modo forte sulla povertà alimentare, ma poi si è esteso alla povertà educativa perché ci siamo resi conto che se si interviene sull’oggi e non si mettono le condizioni perché il domani non sia altrettanto critico, di fatto si sta vanificando gran parte dello sforzo”. Lo ha annunciato il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, intervenendo al convegno per i 10 anni della Fondazione Ernesto Pellegrini che si è tenuto questa mattina alla Triennale di Milano. “Come società – ha spiegato Azzone – non possiamo permetterci di avere persone che non studiano e non lavorano, perché vuol dire persone che no si integrano nella società e che sono destinate a diventare i nuovi poveri del futuro”. L’obiettivo, ha chiarito, “non è quello di risolvere il problema con 20 milioni di euro, perché sono tanti ,ma non sono assolutamente sufficienti”. Per affrontare “un problema di questo genere occorre identificare i ragazzi che non studiano e non lavorano e non c’è un repertorio di questi ragazzi, quindi richiede che soggetti come Inps e le scuole vengano coinvolti per trovare questi potenziali Neet”. Richiede inoltre, ha concluso il presidente di Fondazione Cariplo, “che si ingaggino perché non si sentano espulsi dalla collettività , ma capiscano che hanno di nuovo la possibilità di essere parte di un sistema integrato e questo richiede un’azione importante del terzo settore: è necessario formarli e qui il pubblico è fondamentale, ed è necessario trovare occasioni di un lavoro inclusivo e qui sono importanti le imprese private”.
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