Hillary Clinton attacca Benjamin Netanyahu: 'Non pensa agli ostaggi'
L’ex segretaria di Stato Usa Hillary Clinton ha rivolto dure critiche al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, accusandolo di concentrarsi “sui calcoli politici e la propria sopravvivenza politica” più che sulla liberazione degli ostaggi catturati da Hamas durante l’attacco a Israele del 7 ottobre scorso. Clinton ha incontrato ieri alla Columbia University 16 bambini e figli adulti di alcuni degli oltre 100 ostaggi ancora detenuti dall’organizzazione islamista palestinese a Gaza. Tre degli ostaggi sono stati uccisi dalle Forze di difesa israeliane nel contesto della sanguinosa e sempre più controversa offensiva militare intrapresa da Israele a Gaza in risposta all’attacco di Hamas. L’ex segretaria di Stato ha sollecitato i parenti degli ostaggi a intensificare ulteriormente le pressioni sul governo israeliano affinché stringa un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi. “Sino a quando gli ostaggi non saranno il principale e primario obiettivo di Israele, qualunque cosa io o il presidente (Usa, Joe) Biden possiamo dire avrà poco valore”, ha ammesso Clinton, aggiungendo che la Casa Bianca sta conducendo sforzi diplomatici per giungere a un “accordo di Natale” che interrompa le ostilità. Tra i 132 ostaggi che si ritiene siano ancora nelle mani di Hamas figurerebbero almeno otto cittadini statunitensi. Hamas ha liberato più di 100 ostaggi durante un cessate il fuoco temporaneo tra il 24 novembre e il primo dicembre scorsi.
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