Il cane più popolare dell'era moderna è morto, si chiamava Kabosu

Mag 25, 2024 - 00:30
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Il cane più popolare dell'era moderna è morto, si chiamava Kabosu

Il cane più popolare dell'era moderna è morto. Si chiamava Kabosu, era uno shiba inu di 18 anni e il suo muso era ormai virale sui social dopo una foto scattata dal suo padrone nel 2010. La cagnolina era diventata così protagonista del famosissimo meme doge, usato inizialmente per prendere in giro politici americani e canadesi. Il meme del “doge” negli anni aveva raggiunto una notorietà tale da ispirare perfino una criptovaluta, Dogecoin, amata da Elon Musk e del valore di 18 miliardi di sterline. A dare notizia della morte del cane sono stati i suoi padroni con un post sul loro profilo Instagram. "È morta silenziosamente, come se dormisse mentre la accarezzavo", ha scritto Atsuko Sato sul suo blog venerdì, ringraziando i fan di Kabosu, il volto del meme 'Doge'. “Penso che fosse il cane più felice del mondo- ha scritto il proprietario del cane-Ed ero il proprietario più felice", ha scritto. Nel 2010, due anni dopo aver adottato la cagnolina da un allevamento di cuccioli dove altrimenti sarebbe stata soppressa, Sato scattò una foto del suo animale domestico che incrociava le zampe sul divano. L'immagine, in cui Kabosu dà alla fotocamera uno sguardo seducente, dal blog del padrone si è diffusa ovunque, a partire dal forum online Reddit, dove è diventata un meme che è rimbalzato dalle camerate dei college universitari alle catene di posta elettronica degli uffici. I meme utilizzavano un linguaggio divertente e demenziale per rivelare i pensieri interiori di Kabosu e di altri shiba inu “doge”, pronunciato come “impasto” della pizza ma con una “j” alla fine.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv