Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha promesso di riformare gli affari statali
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha promesso di riformare gli affari statali per riflettere la volontà popolare dopo la schiacciante sconfitta alle elezioni parlamentari del suo People Power Party, riuscito a malapena a impedire che il blocco progressista ottenesse la maggioranza dei due terzi dei 300 seggi che compongono l'Assemblea nazionale. "Accetterò umilmente la volontà del popolo espressa nelle elezioni generali, mi impegnerò a riformare l'amministrazione e farò del mio meglio per stabilizzare l'economia e migliorare i mezzi di sussistenza delle persone", ha affermato Lee Kwan-seop, capo dell'Ufficio presidenziale in conferenza stampa. Secondo l'Ufficio, il primo ministro Han Duck-soo e tre alti assistenti, tra cui lo stesso Lee, si sono offerti di dimettersi per assumersi la responsabilità del tracollo elettorale, visto come una bocciatura della leadership di Yoon nei suoi due anni al potere. Il presidente conservatore, invece, sperava che il voto avrebbe permesso al suo partito di riprendere il controllo del parlamento e di contribuire ad approvare un quadro di riforme fondamentale per mantenere gli impegni presi in campagna elettorale nei restanti tre anni del suo mandato. Yoon è il primo presidente della giovane storia democratica della Corea del Sud, iniziata nel 1987, a lavorare con un parlamento controllato dall'opposizione per tutti i cinque anni di mandato. Nel frattempo, l'amministrazione presidenziale farà una valutazione degli scenari maturati e sulle loro cause, dovendo aprire un canale di comunicazione con le altre forze in parlamento. Da quando è entrato in carica a maggio 2022, Yoon non ha tenuto un incontro formale con il leader del Partito democratico Lee Jae-myung, alle prese con una serie di indagini sulla corruzione che, a suo parere, sono politicamente motivate.
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