Il settore alberghiero resiste alle instabilità geopolitiche globali
Il settore alberghiero resiste alle instabilità geopolitiche globali. È questo ciò che emerge dalla sesta edizione dell’Hospitality Forum organizzato a Milano da Castello SGR e Scenari Immobiliari: una capacità di adattamento del comparto hospitality che, per il 2023, si traduce in un totale investimenti in Europa di 16 miliardi di euro (+8,5% sul 2022) e di 1,4 miliardi per quanto riguarda invece l’Italia (in lieve flessione rispetto allo scorso anno).
A livello mondiale, sono state circa mille400 le operazioni registrate sul mercato immobiliare alberghiero, per un valore complessivo di oltre 47 miliardi di euro. Un dato accettabile se confrontato alle altre asset class, nonostante il calo del 35% contro i quasi 72 miliardi del 2022. A determinare questa diminuzione, non solo il valore medio delle transazioni sceso sotto i 35 milioni di euro, ma anche una serie di motivi connessi al credito e alla complessa congiuntura finanziaria ed economica.
“Nel 2023 - spiega Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari - la domanda alberghiera in Europa ha confermato e consolidato i trend di crescita che hanno caratterizzato il biennio precedente e che hanno permesso di superare di circa il 5% il numero di presenze raggiunto nel 2019”.
Per quanto concerne il nostro Paese, le previsioni per l’hôtellerie sono ottimistiche, con un incremento dell’offerta contenuto dal punto di vista quantitativo, ma significativo per quanto riguarda la qualità delle nuove strutture e delle riaperture, con ricadute positive sul comparto immobiliare.
In Italia, il mercato immobiliare alberghiero ha registrato una contrazione del 14% circa. Tuttavia, le performance mostrate da investimenti e fatturato immobiliare nel 2023 possono essere considerate buone se analizzate nell’attuale contesto economico e sociale, nonostante appaiano distanti dai livelli raggiunti nel 2019.
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