In Argentina approvata la legge ombibus
La Camera dei Deputati argentina ha approvato in via generale la cosiddetta “legge ombibus”, ufficialmente “legge di base e punto di partenza per la libertà degli Argentini”, il primo pacchetto di riforme, in senso liberista, varato dal presidente Javier Milei. La legge è stata approvata a maggioranza con 144 voti a favore e 109 contrari, al termine di un dibattito iniziato mercoledì, e dopo che il provvedimento era stato emendato e “depotenziato” in diversi punti (Milei non ha la maggioranza e deve contrattare con altre forze politiche l’approvazione delle leggi di iniziativa governativa). La discussione e il voto sul dettaglio degli articoli riprenderanno martedì. Originariamente, il disegno di legge comprendeva 664 articoli divisi in 10 titoli con vari argomenti come la dichiarazione di emergenza pubblica, la deregolamentazione dell’economia, la privatizzazione delle aziende pubbliche, la riforma fiscale, regimi di riciclaggio del denaro per i capitali non dichiarati, la sicurezza, la difesa, la salute, la giustizia e l’istruzione. In particolare, è stato ritirato il capitolo fiscale, che comprendeva punti come le pensioni, le ritenute fiscali e il riciclaggio di denaro. Inoltre, il governo ha fatto marcia indietro sul progetto di includere la compagnia petrolifera Ypf tra le aziende statali da privatizzare. Il dibattito in Parlamento è stato accompagnato da forti proteste di piazza in tutto il Paese, e non sono mancati casi di repressione violenta da parte degli organi di polizia, come ha lamentato la Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh), secondo la quale “la protesta sociale è un elemento essenziale nelle società democratiche e lo Stato deve rispettare, proteggere, facilitare e garantire il diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica, in conformità con gli standard interamericani sui diritti umani”. “Molto preoccupante che la polizia argentina abbia proiettili di gomma e usa idranti per disperdere i manifestanti riuniti davanti al Parlamento . afferma al Sir Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, in contatto con alcuni leader delle organizzazioni di base e sindacali -. Per esempio, sei studenti ventenni sono stati presi a manganellate dalla polizia e arrestati a Rosario, mentre pacificamente scrivevano in un parco la parola pace. Si parla di 70 feriti, tra coloro che protestavano contro il taglio delle mense popolari”. Natalia Zaracho, deputata dell’opposizione e leader “cartonera” ha dichiarato a questo proposito: “Questo governo propone una miseria pianificata e risponde alla fame con bastoni e proiettili di gomma”.
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