La Cina condanna l’invio di navi militari Usa nei Caraibi e conferma il sostegno al Venezuela

Ago 25, 2025 - 00:17
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La Cina condanna l’invio di navi militari Usa nei Caraibi e conferma il sostegno al Venezuela

La Cina ha condannato l’intensificarsi della presenza militare statunitense nei Caraibi e ha ribadito il proprio sostegno al presidente venezuelano Nicolas Maduro, invitando Washington a evitare qualsiasi forma di ingerenza. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, sottolineando che la Cina si oppone a “qualsiasi mossa che violi gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e la sovranità e la sicurezza di un Paese”. Mao ha aggiunto che Pechino respinge “l’interferenza di forze esterne negli affari interni del Venezuela con qualsiasi pretesto” e ha invitato gli Stati Uniti a “fare di più per la pace e la sicurezza in America Latina e nei Caraibi”. Le dichiarazioni sono giunte mentre Maduro riceveva l’ambasciatore cinese a Caracas, Lan Hu, elogiando i “progressi notevoli” nei progetti congiunti. “La Cina è senza dubbio il Paese che guida il mondo con il concetto di sviluppo umano”, ha scritto Maduro su Telegram dopo l’incontro, a cui ha preso parte anche la vicepresidente Delcy Rodriguez. Il sostegno cinese a Caracas si inserisce in un contesto di crescente tensione con gli Stati Uniti. La Casa Bianca ha confermato l’invio di tre cacciatorpediniere e di una squadra anfibia con circa 4 mila marine nei Caraibi, ufficialmente per contrastare i cartelli della droga. Il presidente statunitense Donald Trump è “pronto a usare tutta la potenza americana per fermare l’ingresso di stupefacenti e assicurare i responsabili alla giustizia”, ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt, definendo il governo Maduro “un cartello narcoterrorista” e annunciando un aumento della taglia sulla cattura del leader venezuelano a 50 milioni di dollari. Maduro ha risposto mobilitando 4,5 milioni di membri della Milizia bolivariana e ordinando una sospensione di 30 giorni per tutti i voli con droni. “Difendiamo i nostri mari, i nostri cieli e le nostre terre. Nessun impero toccherà il suolo sacro del Venezuela”, ha affermato in un discorso televisivo. La Cina, principale creditore del Venezuela con circa 61 miliardi di euro di prestiti dal 2007, resta uno dei pochi alleati internazionali di Caracas. Il partenariato, avviato sotto la presidenza di Hugo Chavez, si è trasformato in un’alleanza strategica sopravvissuta a dispute sul debito e a sanzioni Usa. Intanto, la reazione regionale al dispiegamento navale statunitense è stata variegata: la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha ribadito la propria contrarietà a ogni intervento; il presidente colombiano Gustavo Petro ha avvertito di “gravi conseguenze regionali” in caso di azione militare; mentre il Brasile, attraverso il consigliere Celso Amorim, ha espresso “preoccupazione” sottolineando il principio di non ingerenza. Più allineati a Washington, invece, Argentina, Ecuador e Paraguay, che hanno rafforzato la cooperazione in materia di sicurezza o adottato misure contro il cosiddetto Cartello de los Soles.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv