La Svizzera è pronta a ospitare l’incontro fra Putin e Zelensky, Tajani garantisce il sostegno dell’Italia
La Svizzera è “prontissima” a ospitare a Ginevra un incontro tra i presidenti russo e ucraino, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, e può contare sul sostegno dell’Italia. È il messaggio emerso dalla missione odierna del ministro degli Esteri Antonio Tajani a Berna, dove ha incontrato l’omologo Ignazio Cassis e ha partecipato alla Conferenza degli ambasciatori della Confederazione elvetica. Cassis ha sottolineato che la Svizzera “è prontissima, non pronta”, anche a “breve termine”, ad ospitare un vertice tra i presidenti di Russia e Ucraina. “Fa parte della nostra tradizione”, ha detto il ministro, ringraziando “il presidente (francese Emmanuel) Macron e la presidente (del Consiglio Giorgia) Meloni per la fiducia nel nostro Paese”. Il capo della diplomazia svizzera ha ricordato che “non abbiamo mai smesso di portare avanti gli sforzi per trovare una soluzione verso la pace” e siamo pronti a “mettere a disposizione Ginevra per una riunione” tra Putin e Zelensky. Da parte italiana, Tajani ha confermato che “l’Italia è favorevole a che si svolgano a Ginevra i colloqui perché (la Svizzera) è un Paese che ha sempre lavorato per la costruzione della pace. Ricordiamo il grande evento dello scorso anno al quale abbiamo partecipato, il presidente del Consiglio ed io”, ha detto Tajani facendo riferimento alla Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina tenutasi a Burgenstock il 15 e 16 giugno 2024, “e poi c’è un documento importante per la pace in Ucraina che giusto un anno fa firmammo io e il ministro degli Esteri svizzero (Ignazio) Cassis”. Il ministro ha aggiunto che anche “Roma sarebbe stata una sede ideale voluta da statunitensi, da ucraini e anche dagli altri, ma c’è il problema della Corte penale internazionale e quindi sarebbe stato più complicato. Credo che la sede di Ginevra possa essere la migliore, l’Italia è favorevole”. Il nodo del mandato d’arresto internazionale della Corte penale internazionale nei confronti di Putin è stato affrontato direttamente da Cassis: “L’anno scorso il Consiglio federale ha chiarito la situazione giuridica e definito le procedure per concedere l’immunità a una persona sottoposta a mandato di arresto internazionale se quella persona si presenta per una conferenza di pace, non se si presenta per motivi privati. È tutto molto chiaro, sappiamo cosa fare, sappiamo anche che tipo di contatti avere con la Corte penale internazionale e quindi noi siamo pronti, potremmo far partire la procedura questa sera”. Tajani è stato, invece, interpellato sulle aperture del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a possibili incontri in formato bilaterale o trilaterale – ovvero con la presenza anche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump – affermando: “Il nostro obiettivo è la pace, quindi tutto ciò che apporta la pace, purché sia una pace giusta, va nella direzione positiva. Quindi se la Russia accetta l’incontro, accetta la proposta, ben venga”. Il titolare della Farnesina ha insistito sull’importanza dell’unità euro-atlantica: “Ieri mattina ero un po’ più pessimista, oggi sono più ottimista perché c’è stato un accordo fra gli Stati Uniti, i Paesi europei e l’Ucraina per garantire la sicurezza dell’Ucraina dagli attacchi che potranno arrivare in futuro. Credo che l’unità a livello europeo e gli Stati Uniti sia molto importante per permettere all’Ucraina, che noi difendiamo, di essere protagonista di un dialogo positivo con Putin. Ora bisogna aspettare la risposta russa: cosa vorrà fare Putin?”. Spazio poi al tema dei rapporti bilaterali. In apertura dei lavori della Conferenza degli ambasciatori della Svizzera, il ministro Cassis ha ricordato che “l’Italia è il nostro secondo partner commerciale in Europa e il quarto mondiale, condividiamo la frontiera più lunga e la comunità più numerosa”. “Per tanto tempo l’Italia è stata percepita come un vicino distante e problematico, negli ultimi anni abbiamo svuotato i cassetti, rafforzato la cooperazione bilaterale e la fiducia”, ha detto Cassis. “Questi risultati non si comprendono senza il fattore culturale. La pluralità della Svizzera è un potente vantaggio, ci lega a tutti i vicini, ci insegna a tenere conto di punti di vista diversi e ci porta al compromesso. Il fatto che l’italianità sia parte del governo federale rafforza il nostro sguardo verso Sud, verso il Mediterraneo”, ha affermato. Tajani ha definito “eccellenti” i rapporti con la Svizzera: “Essere qui è un modo per confermare l’eccellenza dei rapporti politici ed economici fra Italia e Svizzera. Vogliamo avere rapporti sempre più stretti. E voglio sottolineare il rapporto di amicizia con Ignazio Cassis, lo considero uno dei migliori ministri degli Esteri che ho avuto l’opportunità di conoscere in questi anni”. Il ministro ha ricordato l’interscambio economico, “con quasi 46 miliardi di euro”, e la presenza di “680 mila italiani residenti in Svizzera e i 90 mila lavoratori transfrontalieri”. Ha aggiunto che “il nostro interscambio è solidissimo” e che “siamo grati al governo svizzero per la promozione di questo comune veicolo di valori, l’italiano”, annunciando che Cassis sarà ospite d’onore al primo vertice dell’Italofonia in programma a novembre. Sul versante economico, Tajani ha annunciato che nelle prossime settimane “Cassa depositi e prestiti organizzerà a Zurigo un incontro riservato agli imprenditori svizzeri che vogliono investire in Italia”. “Porte aperte agli investitori svizzeri che vogliono investire nel nostro Paese – ha detto -. Vogliamo essere il porto svizzero verso l’Indo-Pacifico”.
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