L'AGcom vuole censurare i siti porno

Apr 1, 2024 - 07:56
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L'AGcom vuole censurare i siti porno

Finora, per accedere a siti di contenuti per adulti bastava un semplice “click” a conferma della propria maggior età. Tuttavia, l’AgCom, l’Autorità italiana per le Garanzie nelle Comunicazioni, vuole rendere questa verifica più accurata e affidabile e, per farlo, ha avanzato una proposta che ha lasciato molto su cui discutere. Nei giorni scorsi, l’AgCom ha diffuso sul proprio sito un documento volto a introdurre il percorso che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha intenzione di intraprendere in merito. Nello specifico, il 25 marzo AgCom ha pubblicato la Delibera 61/24/CONS, che apre una “consultazione pubblica” per individuare lo strumento più adatto a verificare la maggior età degli utenti online che visitano i siti pornografici. Queste le parole di Massimiliano Capitanio, commissario dell’AgCom: “I siti per adulti dovranno assicurarsi per davvero che i propri utenti abbiano più di 18 anni”. Per farlo, quindi, non basteranno i meccanismi di verificare utilizzati fino ad ora, ma bisognerà utilizzare uno strumento (ancora da definire) che possa confermare l’età degli utenti, come ad esempio il documento d’identità. La proposta dell’AgCom è stata accolta con opinioni contrastanti. Alcuni applaudono l’iniziativa, ritenendo che sia importante proteggere i minori dai contenuti inappropriati online. Altri, invece, sollevano dubbi riguardo alla privacy e alla praticità di richiedere un documento d’identità per accedere a determinati siti web. Se l’intenzione dell’AgCom di introdurre nuovi strumenti per la verifica dell’identità online è encomiabile, è importante considerare attentamente tutti gli aspetti, perchè per ora rimangono ancora da affrontare diverse questioni pratiche e legali. Ad esempio, come verranno gestiti i dati personali forniti per la verifica dell’identità? Quali saranno le conseguenze per chiunque violi queste nuove regole? E, soprattutto, quale sarà lo strumento scelto per la verifica dell’identità? La proposta non è un’iniziativa esclusivamente italiana. In America la questione della verifica dell’identità per accedere ai siti per adulti è già stata affrontata negli anni scorsi e, in alcuni stati, è anche diventata legge. In quell’occasione, Pornhub, il sito pornografico più visitato al mondo, aveva detto la sua, esponendo una tematica da non sottovalutare. Ecco la nota pubblicata da Pornhub: Semplicemente questi utenti sono migrati verso altri angoli di internet dove l’età degli utenti non viene verificata, siti che non seguono la legge e che non prendono sul serio le norme sulla sicurezza. Spesso si tratta di portali dove i contenuti non vengono moderati

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv