L’Agenzia UE per i diritti è preoccupata dai recenti sviluppi in Ungheria
L'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali ha espresso profonda preoccupazione per i recenti sviluppi legislativi in Ungheria, che possono limitare l'ambiente operativo delle organizzazioni della società civile. Le misure prese dal governo di Budapest, secondo l’Agenzia europea, rischiano di minare il ruolo essenziale che la società civile svolge in qualsiasi democrazia basata sullo Stato di diritto e possono violare i diritti tutelati dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE, tra cui i diritti alla libertà di espressione, di riunione e di associazione, alla libertà e al pluralismo dei media e alla privacy. I dati emersi dai Rapporti sui diritti fondamentali 2023 e 2024 e dal rapporto “Proteggere la società civile” del 2023 evidenziano un netto deterioramento dello spazio civico negli ultimi anni anche in altri Stati membri dell'UE, confermando tendenze che l’Agenzia per i diritti definisce “preoccupanti”, come l'adozione di leggi che limitano il diritto di riunione pacifica, l'uso di tecnologie di sorveglianza, compreso l'uso di software di riconoscimento facciale per sorvegliare manifestazioni e raduni pubblici, un crescente numero di misure legali, amministrative e finanziarie rivolte alle ONG, ai difensori dei diritti umani, ai giornalisti e agli attivisti, comprese le restrizioni che colpiscono in modo sproporzionato le organizzazioni che ricevono finanziamenti dall'UE o da altri Paesi stranieri o la diffusione di narrazioni stigmatizzanti che mirano a delegittimare o screditare gli attori della società civile.
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