L’alleanza necessaria tra Agritech e intelligenza collettiva

Nov 16, 2024 - 04:49
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L’alleanza necessaria tra Agritech e intelligenza collettiva

L’evoluzione del settore agroalimentare verso un modello più sostenibile e resiliente non può essere vista come un processo unidimensionale, guidato esclusivamente dalle tecnologie avanzate. Sebbene l’intelligenza artificiale e le innovazioni digitali giochino un ruolo cruciale, è altrettanto importante riconoscere il valore della cooperazione tra diverse forme di intelligenza: quella umana, biologica e ambientale. Questo approccio integrato è al centro della proposta del FoodSystem 5.0, un nuovo paradigma che supera i limiti della “quarta rivoluzione industriale” per abbracciare una visione olistica e sostenibile dell’agricoltura. Un modello olistico per il futuro agroalimentare Le sfide globali, come il cambiamento climatico e la crescente disuguaglianza sociale, richiedono risposte più complesse e sistemiche. L’approccio tradizionale all’innovazione tecnologica, che spesso vede la tecnologia come un fine in sé, non è più sufficiente. Nel contesto agroalimentare, le soluzioni non devono solo automatizzare e ottimizzare la produzione, ma devono integrarsi con la conoscenza locale e il rispetto per gli equilibri ecologici. In questo scenario, l’intelligenza artificiale diventa uno strumento che, pur essendo potente, deve operare in sinergia con l’intelligenza delle comunità, la biodiversità e i cicli naturali del territorio. La cooperazione al posto della competizione Per affrontare le sfide globali, il futuro del settore agroalimentare dipende dalla collaborazione tra vari attori: piccole e grandi imprese, settore pubblico e privato, ricercatori e start-up. È necessario un modello che favorisca la cooperazione piuttosto che la competizione, simile a come funziona un ecosistema naturale dove la diversità di elementi e approcci permette una maggiore resilienza. Questo principio si applica anche alla Politica Agricola Comune (PAC), che deve evolversi per sostenere pratiche agricole non solo sostenibili, ma rigenerative, capaci di ripristinare e valorizzare le risorse naturali. Rinnovare il rapporto con il territorio e le comunità Il modello di innovazione proposto non si basa sulle tecnologie come strumento di sfruttamento delle risorse, ma come mezzo per migliorare la qualità della vita e favorire una maggiore connessione tra gli attori locali e il loro ambiente. L’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale deve essere integrata in un processo di cambiamento culturale che promuova una visione più equilibrata e rispettosa dell’ambiente e delle persone. In questo modo, il cibo diventa non solo un bene essenziale per la salute, ma anche un driver di trasformazione sociale e ambientale. Conclusione: un futuro condiviso Il futuro del sistema agroalimentare, quindi, non sarà definito da singole innovazioni o da grandi aziende, ma da una collaborazione collettiva. Ogni attore del sistema, con il proprio ruolo specifico, contribuirà a costruire un ecosistema alimentare che sia davvero sostenibile, giusto e resiliente. Solo attraverso un approccio che abbraccia la diversità e la cooperazione, e che integra la tecnologia con la saggezza locale, sarà possibile rispondere efficacemente alle sfide globali del nostro tempo.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv