Le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno localizzato un deposito di armi all’interno di una clinica

Mag 12, 2024 - 04:00
Mag 12, 2024 - 07:00
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Le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno localizzato un deposito di armi all’interno di una clinica

Le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno localizzato un deposito di armi all’interno di una clinica sanitaria nel quartiere Zeitoun di Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza, mentre prosegue l’operazione “circoscritta” a Rafah, nel sud, avviata lunedì scorso. Lo hanno reso noto su X le stesse Idf, precisando che a Zeitoun la Brigata Nahal ha “intensificato” la sua attività. “Nella zona sono stati eliminati decine di terroristi e in una clinica sono state rinvenute delle armi, tra cui Kalashnikov, ed equipaggiamento militare”, hanno riferito le Idf, ricordando che nelle ultime 24 ore sono stati “attaccati e distrutti decine di obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza”, come “edifici militari, postazioni di lancio dei razzi e punti di osservazione”. Inoltre, le forze israeliane hanno confermato il proseguimento della “attività mirata a Rafah est contro i terroristi” del movimento islamista palestinese Hamas, sotto il comando della Divisione 162 e sotto la guida dell’agenzia di sicurezza interna Shin Bet. Nella città meridionale della Striscia, hanno spiegato le Idf, sono stati localizzati “diversi tunnel” e sono stati “effettuati attacchi aerei contro decini di siti dei terroristi”. Le Idf hanno lanciato nuovi avvisi di evacuazione dalla parte orientale di Rafah e dalle città settentrionali di Jabaliya e Beit Lahia, dove secondo Avichay Adraee, portavoce delle stesse forze israeliane, “Hamas sta cercando di ricostruire le sue capacità”. “Chiunque si trovi in queste zone espone al pericolo se stesso e la propria famiglia”, ha scritto Adraee su X. I residenti palestinesi di Rafah est sono stati invitati a spostarsi nella “zona umanitaria” dell’area costiera meridionale di Al Mawasi. Secondo le Idf, circa 300 mila persone hanno lasciato l’area orientale di Rafah dall’inizio dell’operazione militare “circoscritta”, avviata mentre parallelamente continuavano i negoziati indiretti per il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e il cessate il fuoco. La comunità internazionale ha più volte esortato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a non attaccare Rafah, dove da mesi risiedono centinaia di migliaia di sfollati palestinesi. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato la volontà di sospendere la fornitura di alcuni tipi di armamenti a Israele in caso di offensiva su larga scala nella città meridionale della Striscia di Gaza.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv