Libia: 25 migranti sudanesi trovati nel deserto di Kufra, 11 i morti tra cui donne e bambini

Venticinque migranti sudanesi sono stati ritrovati nel deserto di Kufra, nel sud-est della Libia, a 360 chilometri dal centro cittadino: undici di loro, tra cui donne e almeno due bambini, erano già morti. Lo ha annunciato il capo del Dipartimento ambulanze e pronto intervento della città, attraverso un comunicato pubblicato su Facebook e accompagnato da un drammatico video in cui si vedono i soccorritori impegnati nel recupero dei corpi e nel trasporto dei superstiti. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, il gruppo si era avventurato nel deserto con un mezzo poi andato in avaria dopo il passaggio del confine libico. “I migranti sono rimasti bloccati nel nulla, senza acqua né mezzi per proseguire il viaggio o tornare indietro”, ha dichiarato un operatore del servizio d’emergenza. Le immagini diffuse mostrano un camioncino abbandonato, circondato da sabbia e corpi inerti, mentre i sopravvissuti – stremati dalla fame e dalla sete – vengono soccorsi da personale medico libico. Alcuni sono stati trasferiti in condizioni critiche presso le strutture sanitarie locali. L’ennesima tragedia conferma quanto denunciato dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che nel suo ultimo rapporto ha registrato oltre 858 mila migranti presenti in Libia (in aumento di circa 35 mila migranti in appena due mesi), di cui il 31 per cento proveniente dal Sudan, Paese in preda a un conflitto armato che ha causato l’esodo di migliaia di persone. Il confine meridionale della Libia, in particolare quello con il Niger, il Ciad e il Sudan, rappresenta una delle rotte migratorie più pericolose e meno monitorate. La regione di Kufra, già teatro in passato di tragedie simili, si conferma come uno dei principali snodi di transito per i migranti dell’Africa subsahariana diretti verso le città costiere della Libia occidentale, come Tripoli e Zawiya, con l’obiettivo finale di imbarcarsi verso l’Europa. Le condizioni climatiche estreme e la scarsità di infrastrutture di soccorso fanno sì che molti non arrivino mai a destinazione. Secondo i dati dell’Oim, il 95 per cento dei migranti provenienti dall’Africa subsahariana entra in Libia attraverso passaggi non ufficiali e vie desertiche non tracciate. Le difficoltà economiche, la mancanza di documenti e il contesto di instabilità rendono il percorso ancora più rischioso. Nei primi due mesi del 2025, sono state registrate almeno 260 vittime sulla rotta del Mediterraneo centrale, la più letale tra quelle migratorie. Nello stesso periodo, 6.808 migranti sono arrivati in Italia via mare, registrando un aumento del 33 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. Ma prima ancora del mare, è il deserto – come mostrano le immagini provenienti da Kufra – a mietere un numero impressionante di vittime invisibili.
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