Maurizio Landini a Bruxelles per i 70 anni dell'INCA CGIL
L'importanza del voto degli Italiani all'estero ai referendum, i lavori che mutano in un'emigrazione che cambia, il nuovo ruolo del Patronato e gli auguri all'INCA del Belgio per i suoi 70 anni. Tra i tanti argomenti toccati dal Segretario Generale della CGIL durante la cerimonia per il compleanno dell'INCA del Belgio, l'attenzione del primo sindacato italiano agli Italiani nel mondo è stata palpabile ieri sera al Full Circle House. Introdotto dal nuovo presidente, Vincenzo Sgalla, l'evento è stato l'occasione per ripercorrere il cammino del Patronato dai primi giorni di clandestinità del 1954 ad oggi, raccontati dalla Coordinatrice, Eleonora Medda. Dopo i saluti dell'Ambasciatore d'Italia in Belgio, Federica Favi e quelli del Presidente nazionale dell'INCA, Michele Pagliaro, una breve ma commovente premiazione dei presidenti storici, Elio Carozza e Stefano Tricoli e dei collaboratori del Patronato, prima di lasciare il palco a Maurizio Landini, interrogato, stimolato da 4 rappresentanti della società civile. Un intervento "a tutto tondo", a braccio, per rispondere alle sollecitazioni e disegnare un percorso di azione che ha visto nel recente sciopero generale un momento di lotta ma anche di affermazione dei principi che guidano il sindacato. Landini ha citato i dati di Mediobanca sulla situazione italiana, ricordando come dalla pandemia in poi le banche e le prime cento imprese del nostro Paese abbiano incrementato i profitti di quasi 130 miliardi, mentre i lavoratori dipendenti e le piccole partite iva perdevano potere d'acquisto ed i giovani erano spinti ad emigrare per trovare un lavoro migliore, o semplicemente un lavoro. E dopo l'intervento del Segretario Generale il brindisi d'auguri ed il ritrovarsi tra le tante persone che hanno fatto vivere e crescere l'INCA, arrivate a Bruxelles da tutte le regioni del Belgio per un compleanno importante.
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