Migranti: gli arrivi via mare in Italia sono diminuiti di quasi il 60 per cento nel 2024

Jan 4, 2025 - 03:21
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Migranti: gli arrivi via mare in Italia sono diminuiti di quasi il 60 per cento nel 2024

Il 2024 si è chiuso con un calo complessivo degli arrivi irregolari dei migranti in Italia via mare di quasi il 60 per cento rispetto all’anno scorso. Una riduzione dovuta “principalmente alle misure preventive delle autorità di Tunisia e Libia per interrompere le attività dei trafficanti”, come sottolineato da Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere. Le partenze dai due Paesi arabi hanno rappresentato il 92 per cento degli arrivi segnalati sulla rotta del Mediterraneo centrale. La Libia, in particolare, è emersa come principale punto di partenza delle rotte migratorie verso l’Italia superando nettamente la Tunisia, che aveva invece il predominio nel 2023. Secondo le informazioni raccolte da “Agenzia Nova”, dalla Libia sono arrivati in Italia 41.425 migranti, equivalenti al 63 per cento dei 65.472 arrivi totali al 24 dicembre. Dalla Tunisia, invece, sono giunte 19.246 persone via mare, pari al 29 per cento del totale. Altri 3.495 migranti sono partiti dalla Turchia, rappresentando il 5 per cento, mentre 1.109 migranti sono arrivati dall’Algeria, che costituiscono l’1,7 per cento del totale. L’analisi dei paesi di partenza mostra chiaramente la dominanza della rotta libica, anche se si registra una riduzione del 17 per cento rispetto ai 49.740 migranti partiti dalle coste libiche e sbarcati in Italia nello stesso periodo del 2023. Gli arrivi dalla Tunisia sono diminuiti drasticamente dell’80 per cento, passando da 96.160 a 19.246 migranti al 24 dicembre 2024. Per quanto riguarda le nazionalità dichiarate al momento dello sbarco, la maggior parte dei migranti proviene dal Bangladesh, con 13.799 persone che rappresentano il 19,8 per cento del totale. I migranti bengalesi arrivano generalmente in Libia via aerea facendo scalo negli Emirati Arabi Uniti: la maggior parte di essi arriva a Bengasi, in Cirenaica, per poi raggiungere l’ovest del Paese via terra. Seguono i cittadini siriani con 12.504 persone, pari al 18,7 per cento: anche loro partono tendenzialmente dalla Libia, dove atterrano tramite voli aerei diretti tra Damasco e Bengasi, oppure facendo scalo in Turchia. Al terzo posto ci sono i tunisini (7.683) seguiti poi dagli egiziani (4.296): questi ultimi, in particolare, salpano in prevalenza dalla Libia, dove è presente una numerosa comunità egiziana. Altre nazionalità includono migranti provenienti da Guinea (3.542), Pakistan (3.284), Sudan (2.137), Mali (1.667) e Gambia (1.618). Infine, altri 12.832 migranti appartengono a nazionalità non specificate. Le partenze dalla Libia riguardano principalmente la Tripolitania, l’area nord-occidentale del Paese, mentre dalla Cirenaica sono giunti circa un migliaio di migranti. Questo dato segna un cambiamento rispetto alla prima metà del 2023, quando la Cirenaica, sotto l’influenza del generale Khalifa Haftar, era un punto di partenza più frequente per i migranti diretti verso l’Italia, specialmente con rotte verso la Grecia che non sono conteggiate nei dati relativi agli sbarchi italiani. Il bilancio delle vittime continua a essere alto: 674 persone hanno perso la vita e 1.015 risultano disperse lungo la pericolosa traversata verso l’Europa da Libia e Tunisia, per un totale di 1.689 vittime al 21 dicembre 2024, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). L’Oim ha identificato in Libia 787.326 migranti nel periodo compreso tra agosto e ottobre 2024. La maggior parte dei migranti si trova nell’area occidentale del Paese (54 per cento), seguita dalla regione orientale (34 per cento) e meridionale (12 per cento). I migranti provengono principalmente dal Sudan (26 per cento), dal Niger (24 per cento) e dall’Egitto (21 per cento), con percentuali minori per Ciad (10 per cento) e Nigeria (4 per cento). Per quanto riguarda la Tunisia, le autorità hanno intensificato i controlli alle frontiere, rendendo sempre più difficile il passaggio ai migranti irregolari, in particolare a quelli provenienti dall’Africa subsahariana. L’azione congiunta di polizia ed esercito ha ridotto l’attraversamento clandestino, sia via terra che via mare. La Direzione generale della Guardia nazionale tunisina ha sottolineato che “grazie a un’intensa attività di pattugliamento e sorveglianza” da parte del corpo e dell’esercito, “i tentativi di attraversamento clandestino, soprattutto da parte di cittadini subsahariani, sono drasticamente diminuiti”. Secondo la Direzione generale della Guardia nazionale, il risultato è frutto della “prevenzione e repressione dei trafficanti di esseri umani”.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv