Nepal: il governo ad interim istituisce una commissione sulle violenze durante le proteste anti corruzione
Il governo ad interim del Nepal, guidato dall’ex presidente della Corte Suprema Sushila Karki, ha istituito una commissione d’inchiesta sulle violenze durante le proteste anti-corruzione di inizio settembre, che sono culminate nella morte di 74 persone e hanno costretto alle dimissioni il primo ministro Sharma Oli. Le manifestazioni, inizialmente guidate dai giovani che protestavano contro corruzione e disoccupazione e contro un provvedimento di blocco delle piattaforme sociali, sono degenerati nella violenza più grave degli ultimi decenni: oltre 2.100 feriti, le principali sedi istituzionali date alle fiamme così come centri commerciali, hotel di lusso e altre attività legate a politici.
Il ministro delle Finanze Rameshwore Khanal, responsabile della nuova commissione d’inchiesta, ha detto che quest’ultima sarà guidata dal giudice in congedo Gauri Bahadur Karki e avrà tre mesi per completare l’indagine, esaminando perdite di vite e danni materiali, e gli eccessi di entrambe le parti, inclusi incendi e atti di vandalismo. L’ex premier Oli ha chiesto a sua volta un’inchiesta, affermando che il governo non ordinò alla polizia di sparare sui manifestanti e che alcuni attacchi furono condotti da infiltrati esterni. Karki è nota per la sua onestà e integrità e ha precedentemente presieduto una corte speciale per casi di corruzione in Nepal.
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