No di Hamas allo stop dei combattimenti a Gaza
Il movimento islamista palestinese Hamas ha respinto la proposta di Israele di fermare i combattimenti nella Striscia di Gaza per due mesi, nell’ambito di un accordo in più fasi che prevede il rilascio dei 136 ostaggi israeliani tuttora nell’exclave. Cala, quindi, di nuovo il gelo sul potenziale raggiungimento di un accordo con Israele, dopo la tregua di fine novembre 2023, durante la quale era tornati a casa 129 ostaggi in cambio della liberazione di circa 300 prigionieri palestinesi e della temporanea cessazione delle ostilità. Le indiscrezioni stampa trapelate il 22 gennaio avevano rivelato che le autorità israeliane, attraverso le controparti di Egitto e Qatar, avrebbero inviato ad Hamas una proposta che include un cessate il fuoco che potrebbe durare fino a due mesi nella Striscia di Gaza, per consentire il rilascio di tutti gli ostaggi che ancora non sono stati liberati. Inoltre, secondo le indiscrezioni di “Cnn”, Israele avrebbe offerto un salvacondotto ai leader di Hamas per lasciare incolumi la Striscia di Gaza, nell’ambito di una più ampia proposta per un cessate il fuoco nel territorio palestinese teatro da oltre tre mesi di aspri combattimenti. Tuttavia, un esponente dell’ufficio politico di Hamas, Ghazi Hamad, citato dall’emittente panaraba “Al Arabiya”, ha ribadito che Hamas vuole la “completa cessazione della guerra e il ritiro delle forze israeliane da Gaza prima di definire i dettagli sul rilascio degli ostaggi”. “Siamo determinati a far sì che la guerra debba finire una volta per tutte e che non si ripeta più. La nostra missione è proteggere il nostro popolo, fermare i massacri, fermare il sangue e fermare le uccisioni di massa e il genocidio”, ha proseguito Hamad. Per l’esponente dell’ufficio politico di Hamas, la proposta israeliana è “un’operazione di camuffamento, menzogna e inganno”. La risposta di Hamas, giunta dopo meno di 24 ore dalle indiscrezioni sulla proposta di Israele, è stata preceduta dalle dichiarazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, secondo cui la guerra andrà avanti fino all’eradicazione di Hamas.
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