Nove italiani su dieci temono nuove stangate
"Nove italiani su dieci si aspettano che ci sarà un ulteriore aumento dei prezzi, soprattutto dei beni di prima necessità ma anche di carburante, energia e gas.
E tre italiani su quattro hanno adottato strategie di contenimento dei costi per far quadrare la spesa: ricorrere sempre alle promozioni, cambiare il punto vendita e il canale di acquisto tanto che sta aumentando la quota di chi si rivolge ai discount. C'è una preoccupazione diffusa che questa situazione non possa fermarsi e che andiamo incontro ad un aumento dei prezzi che compromette la vita delle persone".
Sono alcuni dati della ricerca presentata a Genova da Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos, nella giornata conclusiva dei lavori della XXI sessione programmatica del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu). Effettuata su un campione di mille persone, l'analisi dei "Comportamenti di consumo in risposta all'inflazione", datata settembre, prima della guerra Israele-Hamas e prima della campagna del trimestre antinflazione, evidenzia una situazione di difficoltà delle famiglie alle prese con la spesa quotidiana e parla anche di "sfinimento emotivo" dei consumatori e dei cittadini italiani in generale. "Le cosiddette policrisi - spiega Pagnincelli - hanno messo a repentaglio l'ottimismo che avevano espresso in maniera significativa nel 2021. Inflazione, crisi energetica, conflitti, stanno mettendo a repentaglio il clima sociale e le persone invece di esprimere rabbia tendono ad esprimere una sorta di sfinimento emotivo: c'è molta stanchezza e si fa fatica ad affrontare tutte queste crisi, l'inflazione ha dato il colpo di grazia e sta mettendo in difficoltà le persone". Il sondaggio si ripeterà a gennaio per verificare se e come sarà cambiato il quadro.
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