Operazione antidroga nel Dianese, gli indagati in silenzio davanti al giudice
Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere i primi indagati comparsi davanti al gip Nicoletta Guerrero di Genova, per l'interrogatorio di garanzia delle persone indagate nell'ambito dell'operazione antidroga diretta dalla Dda di Genova che lo scorso 13 novembre ha consentito di sgominare un'associazione per delinquere che, utilizzando metodi mafiosi, trafficava in stupefacenti tra la Calabria e il Ponente ligure. L'inchiesta si è chiusa con l'arresto di 26 persone, ventitré in carcere e tre ai domiciliari. Diciassette degli indagati arrestati, inoltre, sono accusati di essere componenti di una associazione per delinquere diretta da esponenti della famiglia De Marte-Gioffrè, originaria di Seminara (Reggio Calabria) e collegata ad articolazioni di 'ndrangheta residenti in Calabria, ma da anni radicatasi nella zona di Diano Marina, e operativa nella provincia di Imperia dal 2020 e finalizzata all'acquisto, alla coltivazione, al trasporto, alla vendita e alle cessioni di cocaina, hashish e marijuana. Tra le persone comparse davanti al giudice Domenico Gioffrè, considerato il vertice dell'organizzazione, 30 anni, nato a Palmi (Reggio Calabria), residente a Diano Castello. Domani sarà la volta, tra gli altri, di Arcangelo Antonio Raso Casanova, 39 anni, nato in Francia (residente a Riva Ligure e a La Trinité, in Francia), difeso dall'avvocato Alessandro Mager mentre venerdì verrà ascoltato anche Giovanni De Marte, 26 anni, residente a Diano Castello. Molti degli interrogatori sono avvenuti in video conferenza.
Qual è la tua reazione a questa notizia?