Pechino attacca gli Usa: Istigano le Filippine a provocazioni nel Mar Cinese Meridionale per interessi geopolitici
Gli Stati Uniti hanno istigato le Filippine a “provocazioni nel Mar Cinese Meridionale per i propri interessi geopolitici” e le “sinistre intenzioni” di Washington sono note al mondo. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, nella consueta conferenza stampa a Pechino. “Gli Stati Uniti hanno ripetutamente chiesto a tutti i Paesi di rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos) senza aderirvi”, dando prova di un “tipico ed ipocrita doppio standard”, ha detto Lin. La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare è un trattato internazionale che definisce i diritti e le responsabilità degli Stati nell’utilizzo dei mari e degli oceani. Attualmente, risulta firmata da 168 Paesi, tra cui Stati Uniti. Ciononostante, il documento non è stato ancora ratificato dal Senato statunitense, a causa di alcune disposizioni ritenute contrarie agli interessi economici e di sicurezza della nazione. L’ultimo attacco di Pechino arriva all’indomani di nuove frizioni con le Filippine nel Mar Cinese Meridionale, bacino da cui passa il 60 per cento del traffico commerciale mondiale via mare. L’8 novembre, il presidente filippino Ferdinand Marcos Junior ha firmato due leggi che puntano a rafforzare le rivendicazioni territoriali di Manila sulle acque in questione. Nello specifico, i due testi di legge definiscono i termini dei diritti marittimi accampati dalle Filippine e individuano rotte marittime e aree sottoposte al diritto sovrano filippino e a quello internazionale. Per tutta risposta, la Cina ha pubblicato ieri, 10 novembre, un documento che aggiorna le sue linee di base nel Mar Cinese Meridionale per rivendicare il controllo della Secca di Scarborough, atollo situato a 220 chilometri dalla costa delle Filippine. Le linee di base, le cui coordinate sono state annunciate dal governo, rappresentano il punto di partenza per la misurazione delle rispettive acque territoriali e zone economiche esclusive. Pechino ha assunto nel 2012 il controllo della Secca di Scarborough, che chiama isola di Huangyan, e da allora v’impedisce l’avvicinamento dei pescatori filippini. Nel 2016 una sentenza di un tribunale d’arbitrato internazionale de L’Aja ha respinto la gran parte delle rivendicazioni di Pechino nel Mar Cinese Meridionale, ma non è mai stata rispettata dalle autorità della Cina. Sull’ultima controversia tra Cina e Filippine sono intervenuti anche gli Stati Uniti, che attraverso un comunicato del dipartimento di Stato hanno annunciato il loro sostegno all’iniziativa del presidente filippino. La Legge sulle zone marittime, osserva la diplomazia Usa, è in linea con la Convenzione del diritto del mare e con la sentenza del 2016 del tribunale di arbitrato internazionale. “Questa legge definisce le acque interne, le acque archipelagiche, le acque territoriali, le zone contigue, la zona economica esclusiva e la piattaforma continentale (delle Filippine) in linea con la Convenzione”, afferma il comunicato, ricordando come molti altri Paesi, inclusi i membri dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), abbiano attuato simili leggi nel corso degli anni. “Gli Stati Uniti attribuiscono valore al ruolo guida delle Filippine nell’affermare il diritto internazionale, in particolare nel Mar Cinese Meridionale, e invita tutti gli Stati ad adeguare le proprie rivendicazioni marittime alla legge internazionale del mare come da Convenzione”, conclude il documento.
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