Sudan, le Forze armate accusate di aver bombardato l’aeroporto di Nyala
Le Forze di supporto rapido (Rsf) hanno accusato le Forze armate sudanesi (Saf) e i loro alleati di aver bombardato l’aeroporto di Nyala, nel Darfur meridionale. “Questa mattina presto, sotto gli ordini diretti di Abdel Fattah al Burhan (capo delle Forze armate) e della leadership del Movimento islamico (con cui le Rsf appellano i lealisti del presidente deposto Omar al Bashir), gli aerei da guerra delle Saf hanno bombardato l’aeroporto di Nyala, nel Darfur meridionale. Questo attacco deliberato e calcolato è un chiaro tentativo di ostacolare l’attuazione di accordi cruciali e di ostacolare i progressi compiuti durante i colloqui di Ginevra”, si legge in una nota delle Rsf pubblicata su X. “Durante queste discussioni, le Forze di supporto rapido hanno proposto, in coordinamento con i partner internazionali, che gli aeroporti di Nyala, El Geneina, Zalingei ed El Da’ein venissero riaperti e gestiti sotto gli auspici dell’Onu e delle sue agenzie. Questi aeroporti avrebbero dovuto fungere da linee di vita essenziali, facilitando la consegna di aiuti umanitari tanto necessari, tra cui medicine e soccorsi di emergenza”, prosegue il comunicato. Le Rsf condannano quindi fermamente questo “crimine atroce” mirato a distruggere infrastrutture cruciali e a interrompere gli sforzi umanitari. “Chiediamo alle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di denunciare immediatamente e inequivocabilmente questi bombardamenti indiscriminati, soprattutto nelle aree in cui non si stanno verificando scontri militari. Le Rsf hanno raccolto prove documentate di vittime civili risultanti da questi attacchi aerei sconsiderati e arbitrari ed è pronta a presentare questi dati alla comunità internazionale. Il nostro impegno rimane forte. Le Rsf continueranno la loro missione per smantellare il regime militare guidato da questi generali canaglia. Intraprenderemo tutte le azioni legali necessarie contro i leader del terrorista Movimento islamico, che hanno orchestrato e perpetuato questo conflitto devastante con il supporto dei loro affiliati all’interno delle Saf e dei gruppi mercenari stranieri alleati”, conclude la dichiarazione.
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