Telemarketing: Procura di Roma indaga sulle telefonate mute

Mar 29, 2025 - 06:01
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Telemarketing: Procura di Roma indaga sulle telefonate mute

In tema di telemarketing e telefonate moleste la Procura della Repubblica di Roma ha aperto una inchiesta, affidata ai Pm Silvia Santucci e Fabio Santoni, a seguito di formale denuncia presentata dal Codacons. L’associazione dei consumatori aveva infatti depositato un esposto alla magistratura capitolina dove si riportavano numerosi casi di telefonate “mute” ricevute in un breve arco di tempo sul numero di utenza mobile del suo presidente, Carlo Rienzi (che sul caso è stato convocato dalla stessa Procura il prossimo 3 aprile). Rispondendo a tali chiamate provenienti da numeri di cellulare, la comunicazione veniva avviata ma dall’altro capo del telefono non perveniva alcuna voce o suono, lasciando così il destinatario di tali telefonate in inutile attesa. Un fenomeno che da tempo coinvolge milioni di italiani, i quali quotidianamente ricevono chiamate da numeri sconosciuti non presenti in rubrica, non ricevendo alcuna risposta una volta avviato il collegamento telefonico. Alla base di tale escalation vi sarebbe il telemarketing selvaggio – spiega il Codacons – Molti call center, per ottimizzare i tempi e incrementare il numero di utenti contattati, utilizzano software che programmano più telefonate di quante gli operatori fisici riescano a gestirne. In tal modo le chiamate partono in modo automatico, gli utenti rispondono ma i dipendenti dei call center sono impegnati in altre conversazioni, e le telefonate rimangono quindi “mute”. Ora le indagini della Procura potrebbero portare a ravvisare il reato ipotizzato dal Codacons, quello di molestia. L’art. 660 del codice penale stabilisce che “Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a cinquecentosedici euro”, principio ribadito dalla Corte di Cassazione secondo cui le telefonate mute e anonime integrano il reato di molestia e disturbo alle persone.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv