Truffa online su WhatsApp: come funziona e perché bisogna stare attenti

Apr 11, 2025 - 02:04
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Truffa online su WhatsApp: come funziona e perché bisogna stare attenti

Ormai si ha quasi paura di rispondere a una chiamata da un numero sconosciuto, temendo di sentire ancora una volta una voce artificiale dire: «Ciao, abbiamo ricevuto il tuo curriculum. Aggiungi questo numero su WhatsApp». La maggior parte degli utenti si rende subito conto che c’è qualcosa di strano e chiude la comunicazione, ma c’è sempre chi, in cerca di un’opportunità lavorativa, potrebbe cadere nel tranello. La truffa è ben congegnata. L’utente, che magari ha inviato più di un curriculum negli ultimi tempi, potrebbe sperare di ricevere finalmente una risposta e, spinto dalla speranza, accettare di aggiungere il numero proposto su WhatsApp. Una volta aggiunto il numero, si entra in un sistema complesso di chat e link che promettono facili guadagni in cambio di pochi click. La finta azienda, infatti, spiegherà che l’offerta riguarda un lavoro part-time per aumentare le interazioni e i like ai contenuti di vari creator su YouTube. In cambio, prometteranno guadagni di 400 euro al giorno. L’utente, convinto di aver trovato un’occasione, seguirà le istruzioni e metterà mi piace ai contenuti per ottenere i primi “guadagni”. Ma una volta compiuto questo passo, i soldi promessi non arriveranno mai. La truffa non si ferma qui: il passo successivo prevede che l’utente venga contattato da un dirigente che chiederà dati sensibili come nome, cognome, Iban e banca. Questo rappresenta la fase in cui il truffatore guadagna la fiducia della vittima, promettendo che i guadagni successivi saranno sempre più alti, con piccoli bonifici iniziali che sembrano confermare l’affidabilità del sistema. L’utente, ormai fiducioso, comincerà a inviare soldi, convinto che presto vedrà un ritorno economico maggiore. Ma quando la truffa arriva alla sua fase finale, il truffatore scompare nel nulla, e la vittima si ritrova senza denaro e senza nessun guadagno. È importante prestare attenzione a segnali di allarme come offerte di guadagni facili e rapidi, richieste di informazioni bancarie e messaggi che sembrano troppo belli per essere veri. L’uso di WhatsApp e altre piattaforme di messaggistica come mezzo per queste truffe è in aumento, e solo una vigilanza costante può proteggere gli utenti da queste frodi sempre più sofisticate.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv