Upega ricorda Silvio Bonfante, il mitico comandante partigiano “Cion”, e alcuni dei suoi uomini

Domenica 12 ottobre, l’Anpi e la Fivl a Upega riporteranno alla memoria i terribili momenti dell’autunno del 1944. Il 17 ottobre i nazifascisti circondarono l’Alta Val Tanaro con un rastrellamento capillare. Caddero Silvio Bonfante, il mitico comandante partigiano “Cion”, e alcuni dei suoi uomini mentre stavano percorrendo un sentiero che avrebbe dovuto metterli al sicuro. Bonfante era un imperiese, un giovane fiero e coraggioso. Mentre lui moriva altri sei giovani venivano trucidati a Carnino Superiore e a Carnino Inferiore. Erano partigiani, ragazzi che dal Monregalese avevano superato le montagne per congiungersi alle formazioni liguri. Un personaggio al quale gli imperiesi sono legatissimi. Aveva studiato in seminario, ma a 14 anni aveva deciso di mettersi a lavorare. Dopo due anni da aiutante fuochista su una nave mercantile, Bonfante era diventato operaio al pastificio Agnesi. Nel 1941 il giovane era stato chiamato alle armi e arruolato in Marina. Inquadrato al deposito CREM di La Spezia, era poi stato trasferito a Roma, al distaccamento della Marina, e qui era stato sorpreso dall'armistizio. Tornato rapidamente in Liguria, seguendo l'esempio di uno zio Nino Siccardi, si aggregò alla prime formazioni partigiane dell'Imperiese. Divenuto comandante di una formazione, detta la "Volante", nel corso di un anno di continua lotta contro i nazifascisti guidò numerosi attacchi contro i convogli della Wehrmacht sulla strada di Diano Marina. Guidò anche le azioni di Aurigo e Chiappa (Valle Cervo), dove furono catturati 80 militi del "San Marco". "Cion" (questo il nome di battaglia di Bonfante), fu in prima linea pure nella battaglia di Monte Grande e nella riuscita manovra difensiva contro il rastrellamento tedesco che, nel giugno del 1944, investì le valli di Andora e di Diano. Diventato vice comandante della Seconda Divisione Garibaldi "Felice Cascione", nell'ottobre del 1944, a Vessalico, durante la sua ultima impresa, "Cion" fu colpito ad una gamba in uno scontro a fuoco con i nazifascisti. Il ferito fu trasportato nel Cuneese, dove era stato allestito una sorta di ospedale da campo partigiano. Qui lo raggiunse pochi giorni dopo, arretrando sotto la pressione nemica, il comando della Divisione "Felice Cascione". Una rara immagine di Silvio Bonfante da piccolo, per gentile concessione della famiglia Il 17 ottobre i tedeschi, che nei giorni precedenti avevano occupato Ormea, Pigna, Pieve di Teco e Triora, attaccarono improvvisamente Upega, nel comune di Briga Alta, dove si era spostato l'ospedale partigiano con tutti i feriti, tra cui Silvio Bonfante. I garibaldini improvvisarono l'estrema difesa, mentre il medico e alcuni altri partigiani tentarono di trasportare altrove i feriti più gravi. Ma i nazifascisti li circondarono e Bonfante, per non cadere nelle loro mani, si uccise. A suo nome fu subito intitolata la Sesta Divisione partigiana. Del 1946 è la Medaglia d'oro, che è stata decretata alla memoria di "Cion" con questa motivazione: "In nove mesi di continua lotta contro i nazifascisti creava intorno a sé, con le sue epiche gesta, un'aureola di eroica leggenda. Trascinatore entusiasta e combattente valorosissimo, ebbe largo seguito di giovani che, animati dal suo valore, accorrevano ad impugnare le armi per la redenzione della Patria. Ferito durante un cruento combattimento e raccolto in un ospedale da campo che veniva circondato da SS. tedesche, visto cadere al suo fianco il medico che lo curava e preclusa ogni via di scampo, per non fare trucidare i porta feriti e non cadere vivo nelle mani del nemico, si uccideva, concludendo la sua vita col volontario supremo sacrificio. cimeli delle due formazioni. La sezione Anpi di Cuneo ricorderà i caduti con un’orazione ufficiale che ha messo in luce quei terribili momenti. Un’analisi storica dei fatti che inizierà alle 9,45 con il raduno dei partecipanti e il ricevimento dei partecipanti. La giornata proseguirà con la deposizione della corona di alloro al Monumento ai Caduti e l’orazione ufficiale di Carla Nattero. Alle 11,30 altra deposizione di fiori alla Lapide Partigiani Caduti in Camino Superiore e poco dopo alla Lapide Partigiani Caduti in Camino Inferiore.
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