Wanda Rutkiewicz, l’indimenticabile guerriera degli Ottomila
L’alpinista polacca Wanda Rutkiewicz ha cambiato la storia della disciplina. Un prima e un
dopo le sue grandi ascensioni. In particolare, la spedizione pianificata per raggiungere la cima del Kanchenjunga, la terza montagna più elevata della terra. Ed è in quell’occasione che Rutkiewicz scompare il 13 maggio 1992. Il suo corpo venne ritrovato nel 1995 da un gruppo di alpinisti italiani sul versante opposto rispetto a quello su cui era salita.
Distribuito da NFilm e diretto dalla regista e alpinista Eliza Kubarska, il documentario “L’Ultima Spedizione” (della durata di 85 minuti) promosso dal Club alpino italiano, esce il 3 febbraio 2025 nei cinema di tutta Italia. I soci Cai avranno diritto a uno sconto speciale, presentando la tessera in corso di validità.
Nel lungometraggio, la regista è in cerca di prove che Rutkiewicz abbia pianificato la sua scomparsa e si stia nascondendo in un monastero tibetano. In particolare, la narrazione segue le sue tracce dal Nepal al Tibet, attraverso le vette più alte fino al Kanchenjunga, per scoprire cosa sia davvero accaduto. Il film è costruito su due livelli narrativi: il primo riguarda la ricerca della verità. Il secondo livello è dedicato alla sua ricerca psicologica e alle sfide che ha affrontato, sia in montagna che a casa.
La prima donna sul K2
Wanda Rutkiewicz è stata la prima donna europea a scalare l'Everest. È anche stata la prima alpinista sul K2. Un atleta che viveva in un mondo in cui le donne non venivano prese sul serio. A complicare ulteriormente le cose, Rutkiewicz viveva nell'era comunista, quando i cittadini polacchi non avevano passaporti e viaggiare all'estero era quasi impossibile.
Nonostante gli ostacoli, nel 1991 Wanda compie la sua ascesa solitaria dell'Annapurna. La sua conquista viene messa in dubbio dai suoi colleghi maschi al campo base e l'alpinista polacca viene accusata di frode. Nonostante sia successivamente scagionata da questa accusa, non riesce a convincere né gli sponsor né i colleghi nel suo paese a unirsi alla sua prossima spedizione.
“Wanda Rutkiewicz è certamente un personaggio complesso, insofferente, ma forte e decisa, con una grande passione per la montagna. Oltre a raccontarci delle sue imprese, Eliza Kubarska affronta il tema, ancora attuale, della difficoltà di una donna di entrare a far parte del mondo dell'alpinismo prevalentemente maschile. La Kubarska affronta anche tutte le ipotesi che sono state avanzate sulla sua misteriosa scomparsa sul Kangchenjunga, compresa quella di essersi ritirata in un convento di monache buddiste. Insomma un film affascinante, ben costruito, che tratta argomenti sui quali possono aprirsi interessanti discussioni: un’opera da non perdere", ha dichiarato Angelo Schena, componente aggiunto del Comitato direttivo centrale del Cai.
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