Zelensky: 'Se i russi causeranno un blackout a Kiev, ce ne sarà uno anche a Mosca'
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia riceverà una risposta proporzionata nel caso tenti di provocare un blackout energetico in Ucraina durante l’inverno. Lo ha affermato durante un briefing con i giornalisti a Kiev. “Se la Russia si pone l’obiettivo di un blackout in Ucraina ogni inverno, non sono sicuro che la risposta dell’Ucraina e dei suoi partner debba essere diversa”, ha detto Zelensky. “La Russia dovrebbe sapere che i Paesi civili si differenziano da quelli selvaggi perché non iniziano mai per primi, non sono aggressori, ma questo non significa che siano deboli. Non dovremmo mostrarci deboli. Se minacciano un blackout nella capitale ucraina, allora il Cremlino dovrebbe sapere che ci sarà un blackout anche nella capitale russa”, ha aggiunto. Zelensky ha inoltre reso noto di aver discusso della questione con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante il loro recente incontro a New York a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Zelensky ha accusato la Russia di aver lanciato nella notte del 10 settembre un attacco con 92 droni diretti verso la Polonia, affermando che 19 di essi hanno raggiunto il confine polacco, mentre gli altri sono stati abbattuti. “Li abbiamo abbattuti sul territorio ucraino, ovviamente. Possiamo dire che volavano verso di noi, ma vediamo la direzione e, come si dice, la coreografia di questo volo”. Zelensky ha precisato che quattro dei droni sono stati distrutti dalle forze polacche. “Non sto paragonando le nostre forze. Noi siamo in guerra, loro no”, ha aggiunto. Il presidente ucraino ha dichiarato che è necessaria la pressione dell’omologo degli Stati Uniti Donald Trump per costringere la Russia ad avviare trattative. “È una questione di tempo. Non vogliamo perdere tempo perché stiamo perdendo persone. Parlo della nostra gente, non certo del nemico. E questo è importante per noi. Per questo, abbiamo bisogno della pressione dell’America, del presidente Trump, affinché porti i russi al tavolo dei negoziati”, ha detto Zelensky. Il capo dello Stato ha aggiunto che, una volta riaperto il canale diplomatico, tutte le questioni potrebbero essere affrontate esclusivamente attraverso negoziati. Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina punta a concludere un accordo bilaterale giuridicamente vincolante con gli Stati Uniti, da ratificare sia dal Congresso statunitense che dalla Verkhovna Rada (il Parlamento monocamerale di Kiev). “Abbiamo un’intesa comune su come dovrebbero funzionare le garanzie di sicurezza e sulla necessità di un accordo bilaterale con l’America. Vogliamo un accordo bilaterale che sia giuridicamente vincolante, votato dal Congresso degli Stati Uniti e, di conseguenza, dal nostro parlamento”, ha detto Zelensky. Durante il colloquio sono stati discussi anche altri ambiti di cooperazione, inclusi accordi su armamenti, droni e risorse minerarie. “Abbiamo iniziato a discutere anche di ciò che vogliamo: un accordo di libero scambio”, ha aggiunto. L’Ucraina ha trasmesso agli Stati Uniti tutte le sue richieste in materia di armamenti, inclusi eventuali missili a lungo raggio come i Tomahawk, ma ha evitato di fornire una conferma ufficiale su questa tipologia di arma, definendo la questione “molto delicata”. “Tutti i dettagli riguardanti la volontà di Kiev di ottenere questa o quell’arma sono stati forniti agli Stati Uniti, con dettagli e illustrazioni”, ha affermato Zelensky. Il presidente ha aggiunto che tali richieste rientrano nell’ambito dell’accordo di assistenza da 90 miliardi di dollari già in vigore tra Kiev e Washington, pur lasciando aperta la possibilità di intese separate su sistemi d’arma specifici. “Non posso fornire ulteriori dettagli, è una questione molto delicata”, ha concluso Zelensky.
Qual è la tua reazione a questa notizia?