Anno 2045: il turismo in Italia tra vent’anni, tra realtà e distopia

Feb 25, 2025 - 08:04
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Anno 2045: il turismo in Italia tra vent’anni, tra realtà e distopia

Siccome viviamo un periodo talmente turbolento che le previsioni a breve termine, ma pure a medio, lasciano il tempo che trovano, ho pensato di risolvere il problema affrontando previsioni a lunghissimo termine. Vent’anni mi paiono il parametro giusto, perché 18 anni fa Steve Jobs lanciava l’iPhone, 21 anni fa Mark Zuckerberg metteva TheFacebook on line ed esattamente 20 anni fa (il 15 febbraio 2005) tre ragazzi californiani - Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim – inventavano YouTube.

Ecco come sarà il turismo in Italia nel 2045 (ovviamente non considerando guerre e incidenti vari):

Gen Z e Generazione Alpha saranno i maggiori consumatori di viaggi - Nel 2045 i Gen Z avranno da 33 a 48 anni e la Generazione Alpha da 20 a 32 anni, quindi rappresenteranno la fascia di mercato più numerosa e più ricca, essendo in piena fase lavorativa/produttiva. Le tendenze che già manifestano oggi saranno abitudini ormai inveterate: non si parlerà più di work-life balance perché lavoreranno di meno, in gran parte in smart-working, il south-working sarà diffuso (regioni come Sicilia e Canarie saranno colonizzate da nomadi digitali) e quindi avranno un sacco di tempo libero. La sostenibilità sarà dappertutto: viaggeranno solo con compagnie aeree e croceristi che utilizzino il SAF Sustainable Aviation Fuel; affitteranno auto rigorosamente elettriche e a condizione che l’elettricità sia prodotta da fonti rinnovabili; quando visiteranno Paesi in via di sviluppo si assicureranno che la maggior parte delle spese sostenute in loco vada a favore della popolazione locale.

L’overtourism non esisterà più e i centri storici saranno i più belli di sempre - Le grandi città d’arte saranno accessibili solo previa registrazione su apposita app e il numero chiuso sarà dappertutto. Venezia e Firenze, Capri e le Cinque Terre torneranno ai fasti delle origini, si potrà passeggiare tranquillamente e farsi una foto (i selfie saranno passati di moda da tempo) senza gente intorno. Per visitare il Colosseo o fare una gita alla Grotta Azzurra di Capri sarà necessario prenotare con mesi o anni di anticipo, ma l’esperienza sarà unica. I centri storici saranno restituiti ai cittadini perché un accordo col colosso Airbnb avrà limitato enormemente il numero di appartamenti disponibili per affitti temporanei. Il biglietto d’ingresso a Venezia o a Portofino costerà decine o centinaia di euro (comanderà lo yield), ma si potrà pagare in criptovaluta o in rate decennali con Scalapay .

Tutto sarà digitale ed elettronico, la carta sparita per sempre - Scelta, prenotazione, pagamento e fruizione dei viaggi saranno dominati dall’intelligenza artificiale generativa. Colossi come Booking.com, Amazon e Ctrip gestiranno flussi turistici di miliardi di persone e per comprare un viaggio di nozze basterà un semplice prompt ad Alexa: “Organizzami un viaggio di nozze indimenticabile, sulla base dei nostri gusti, delle nostre agende, di quanto abbiamo sul conto corrente e di quanto riceveremo come lista nozze”. Passaporti, carte d’imbarco e documenti di viaggio non esisteranno più, le postazioni di FaceBoarding saranno dappertutto e si pagherà tutto con un semplice battito di ciglia. Ovviamente saranno spariti contanti, assegni e carte di credito. Acquisti e souvenir comprati all’estero ti saranno recapitati sul balcone, quando sarai tornato a casa, con un drone.

Agenzie di viaggi e guide turistiche saranno poche e costosissime - Visto che la maggior parte dei viaggi sarà organizzata dall’AI, le agenzie di viaggi chiuderanno e ne rimarrà solo qualche centinaio, gestito da consulenti di altissimo livello professionale, grande padronanza della tecnologia ma soprattutto con un portafoglio clienti affezionati e âgée (Millennials e Generazione X, i Baby Boomer superstiti saranno ormai troppo vecchi per viaggiare). Disegneranno itinerari personalizzati, ma soprattutto avranno accesso a luoghi accessibili a pochi: una udienza privata dal Papa, un posto sulla navetta SpaceX per un week-end sulla Luna, un pranzo con l’attore premio Oscar. La loro consulenza costerà come quella di un avvocato o di un commercialista affermato. Idem per le guide, che saranno in massima parte sostituite da ologrammi generati dall’AI, che parleranno qualsiasi lingua e conosceranno perfettamente i desideri – manifesti e nascosti – del cliente che li ha ingaggiati. Le poche guide rimaste saranno delle star, avranno liste d’attesa di mesi e saranno scelte perché permetteranno di rivivere l’ormai remota esperienza di visitare la Cappella Sistina con una persona in carne e ossa che te la spiega.

Si andrà in treno da Milano a Roma in meno di un’ora. Ma a Roma Termini si farà la fila per i taxi (volanti).

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv