Crosetto: 'In atto un tentativo di mistificare le mie parole'
“Un tentativo di mistificare le mie parole”: il ministro della Difesa Guido Crosetto ha risposto così alla Camera dei deputati alle accuse relative alle sue recenti dichiarazioni sulla magistratura in cui ha alluso a “riunioni correntizie in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”. Un’analisi che non ha convinto il deputato di +Europa, Benedetto della Vedova, che ha chiesto spiegazioni precise: “Perché un’interpellanza su questo tema? Perché lei oggi, ministro Crosetto, non è più un membro dell’opposizione. Lei oggi è il ministro della Difesa, il capo dei Carabinieri, un esponente importante del partito della premier di Giorgia Meloni. Lei ora ha tutti gli strumenti anche di intelligence per indagare su quanto ha detto” attacca il deputato. “Sono convinto – ha continuato – che voleva aprire una crisi istituzionale tra governo e magistratura. Lei ha detto che non ha fatto queste dichiarazioni ‘a cuor leggero’: a questo punto deve circostanziare un’accusa precisa, che non può essere un ‘sentito dire’. Non si è fatta attendere la replica del ministro, che ha ribadito il rispetto delle istituzioni e della separazione dei poteri: “Io non ho attaccato e non attaccherò mai la magistratura e quando c’è stata la necessità di rivolgersi a un magistrato per denunciare fatti gravi l’ho fatto, come quest’estate, quando abbiamo discusso del caso Dossier, che è ancora in corso ed è partito da una mia denuncia ai magistrati. Io ho totale fiducia nella magistratura”, ha detto Crosetto. In questi giorni è stato messo “un plotone d’esecuzione ad personam”, ha proseguito il ministro spiegando: “Trasmissioni, insulti, interpretazioni malevole delle mie parole. Quando ho cose da denunciare non ho paura di farlo”. “Rimando al mittente le illazioni: io mi difendo con la mia storia e la mia libertà, che è anche quella di dire cose scomode”, ha proseguito. “Non mi sono posto il tema della mia tranquillità personale ma di riflettere su un argomento: lo facciamo? Forse lo dovremmo fare di più”. Il problema, ha proseguito Crosetto, è quali sono le regole su cui fondiamo le regole costituzionali e, proprio questo, ha ribadito, “non mi sottraggo al dibattito sul tema della ridefinizione dei ruoli dello Stato”. “Non credo che qualsiasi organo dello Stato debba essere contraltare di un altro”, ha spiegato il ministro, che ha poi aggiunto: “Sarà un caso che dal 1992 tutte le volte che si è parlato di riforme della giustizia ci sia stato un sommovimento che ha tentato di bloccarle?”. “Non penso che possa esistere una riforma della giustizia che non tenga conto della magistratura e che non ci possa essere un conflitto permanente con la politica, serve un dibattito sulle funzioni”, ha detto Crosetto, secondo il quale proprio per questo motivo, è necessario un dibattito o “una riflessione” sul ruolo della magistratura. “Io apro come cittadino un tema di cui dobbiamo discutere: prima o poi questo scontro fra politica e magistratura dovrà finire”, ha detto Crosetto. “In un Paese democratico la magistratura deve lavorare in pace e non deve esistere alcun pregiudizio”, ha concluso il ministro.
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