Il 2023 del vino si è contraddistinto per una forte contrazione della produzione mondiale

Jan 10, 2024 - 04:12
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Il 2023 del vino si è contraddistinto per una forte contrazione della produzione mondiale

“Il 2023 del vino si è contraddistinto per una forte contrazione della produzione mondiale e un rallentamento degli scambi internazionali. In Italia con 39 milioni di ettolitri di vino stimati a fine anno, l’ultima vendemmia si posiziona tra le più scarse degli ultimi decenni. L’esito produttivo è tuttavia ampiamente controbilanciato dall’incremento delle giacenze, mai così elevate da inizio millennio, con 51 milioni di ettolitri censiti al 31 luglio 2023”. Lo sostiene l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) nel suo ultimo report dedicato al settore vitivinicolo italiano nell’anno appena concluso. “L’accumulo degli stock in cantina accanto a una domanda nazionale ed estera non particolarmente dinamica hanno condizionato negativamente i listini all’origine per quasi tutto il 2023” prosegue Ismea, evidenziando che “solo a partire dall’estate, con le attese di una riduzione produttiva, le quotazioni, soprattutto nel segmento dei vini da tavola, hanno ripreso un minimo di slancio, non sufficiente tuttavia a ribaltare la tendenza negativa nella media d’anno (-2% la flessione dell’indice dei prezzi di Ismea sul 2022). Sul fronte delle esportazioni, i primi nove mesi del 2023 hanno fatto segnare “una sostanziale stabilità dei volumi inviati oltre frontiera a fronte di un lieve calo dei valori (-2%) dovuto al diverso mix di prodotti, con una crescita del peso degli sfusi a sfavore dell’imbottigliato”. Frenano anche gli spumanti con un -3% in volume e un +2,5% in valore. Tra i big, l’Italia è l’unico Paese a non aver subito riduzioni dei quantitativi spediti all’estero: la Spagna ha perso il 4% circa sia in volume che in valore, mentre la Francia ha ridotto i volumi dell’8%, perdendo in valore l’1%. Molto peggio hanno fatto i Paesi oltreoceano: Cile, Argentina e Stati Uniti hanno mostrato flessioni di quasi il 30% delle esportazioni in volume mentre l’Australia si è fermata a -8%. Sempre secondo l’Ente pubblico, dai dati dei primi dieci mesi dell’anno emerge che la domanda interna destinata al consumo domestico “evidenzia un calo delle quantità acquistate del 3,1%, per un controvalore, sospinto dal caro prezzi, del +3,1%. I vini fermi risultano maggiormente penalizzati (-4%) rispetto alle bollicine, che si attestano sopra i volumi dello scorso anno (+1%)”. Permane, in ogni caso, un atteggiamento prudente dei consumatori tra gli scaffali, con acquisti “difensivi” che privilegiano i prodotti in promozione o alcune tipologie più convenienti a scapito di altre soprattutto nel segmento degli spumanti. Per l’Istituto, gli operatori italiani “sono ben consapevoli di alcune criticità del settore che non si limitano alla congiuntura ma che hanno assunto caratteri strutturali”. Dietro alla riduzione del giro d’affari all’estero “non ci sono solamente le ingenti scorte fatte durante il Covid per il timore di rotture di stock, ma anche un diverso orientamento della domanda verso vini più facili, meno strutturati ed economicamente più accessibili, dato il contesto fortemente inflattivo”. Dall’altro lato, l’impatto dei cambiamenti climatici e l’aumento dei costi industriali “stanno imponendo serie riflessioni sulla gestione dell’offerta per evitare annate di sovrapproduzione che potrebbero non essere sostenibili sul fronte dei prezzi e quindi della redditività”.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv