Kiev festeggia il Natale, segnale di rottura con la tradizione nel pieno della guerra con Mosca

Dic 25, 2023 - 02:30
 0  8
Kiev festeggia il Natale, segnale di rottura con la tradizione nel pieno della guerra con Mosca

Quest'anno gli ucraini celebreranno il Natale oggi 25 dicembre e non il 7 gennaio come hanno fatto finora, così come la Chiesa ortodossa russa, segnando una rottura con la tradizione nel pieno della guerra con Mosca. La nuova data per la celebrazione cristiana, determinata secondo il calendario gregoriano, è stata approvata dal Parlamento ucraino a luglio e promulgata dal presidente Volodymyr Zelensky. "Il popolo ucraino è stato a lungo soggetto all'ideologia russa in quasi tutte le sfere della vita, anche con il calendario giuliano e la celebrazione del Natale il 7 gennaio", si legge nella proposta di legge. Ma "la potente rinascita della nazione ucraina continua" e "la continua e fruttuosa lotta per la sua identità contribuisce alla consapevolezza e al desiderio di ogni ucraino di vivere la propria vita, con le proprie tradizioni, le proprie festività", ha aggiunto. La decisione di spostare la data in cui i cristiani celebrano la nascita di Cristo fa parte di una serie di iniziative dell'Ucraina per prendere le distanze da Mosca, come la ridenominazione di strade e città che rimandano all'epoca in cui il Paese, indipendente dal 1991, faceva parte dell'Unione Sovietica. La legge illustra anche la spaccatura tra la Chiesa ucraina e quella russa, che si è allargata dopo l'invasione russa del febbraio 2022. La Chiesa ortodossa ucraina, per secoli sotto la tutela religiosa della Russia, si è dichiarata indipendente dal patriarcato di Mosca e "autocefala" nel 2019. Anche la Chiesa ucraina rimasta fedele a Mosca ha dichiarato la propria indipendenza nel maggio 2022, ripudiando il sostegno del Patriarca russo Cirillo all'invasione. Alcune chiese ortodosse, tra cui quelle in Russia e in Serbia, continuano a utilizzare il calendario giuliano per le loro celebrazioni religiose e non quello gregoriano, ideato alla fine del XVI secolo. Durante il regime sovietico (1917-1991), che sosteneva l'ateismo, le celebrazioni del Natale sono state fuse con quelle del Capodanno, che è ancora la festa principale per molte famiglie ucraine. Durante la cena di Natale, gli ucraini sono soliti servire dodici piatti senza carne, tra cui la "kutia'", a base di chicchi di grano, miele, uva sultanina, noci tritate e semi di papavero.

Qual è la tua reazione a questa notizia?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow

Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv