La polizia del Regno Unito ha usato banca dati per condurre centinaia di riconoscimenti facciali
La polizia del Regno Unito ha usato segretamente la banca dati dei possessori di passaporti britannici per condurre centinaia di riconoscimenti facciali. Lo hanno rivelato il quotidiano “The Telegraph” e il gruppo editoriale d’inchiesta “Liberty Investigates”. Al congresso del Partito conservatore dello scorso ottobre, il sottosegretario competente per Crimine, Polizia e Incendi, Chris Philp, ha dichiarato che le forze dell’ordine dovrebbero utilizzare i dati dei 46 milioni di persone che possiedono un passaporto britannico per compiere riconoscimenti facciali utili a identificare gli autori di reati. Tuttavia, questa prassi sarebbe già in corso almeno dal 2019. Soltanto nei primi mesi del 2023, sono stati oltre 300 i casi in cui le foto dei detentori dei passaporti sono state usate in questo modo. La polizia ha condotto ricerche anche a partire dalla banca dati britannica sull’immigrazione, che raccoglie informazioni sugli stranieri. L’Ufficio del commissario all’Informazione – ente indipendente per la tutela dei dati – è in contatto con il ministero dell’Interno “in merito a diverse questioni relative alla tecnologia di riconoscimento facciale, per garantire meglio il suo uso in linea con i principi di protezione dei dati”, ha fatto sapere un portavoce dell’organo.
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