Le Filippine protestano nuovamente contro le azioni cinesi nella secca di Scarborough
Le Filippine hanno nuovamente esortato la Cina a interrompere le proprie azioni nell’area della secca di Scarborough, nel Mar Cinese Meridionale, e hanno presentato una protesta formale contro la presenza della guardia costiera, della marina e delle milizie cinesi nella loro Zona economica esclusiva (Zee). La protesta riguarda la presenza di due navi della guardia costiera cinese registrata il 5 e il 10 gennaio nei pressi della secca, una delle quali, lunga 165 metri, è stata definita dalle Filippine come “il mostro”.
Il governo filippino ha riferito inoltre del dispiegamento di un elicottero della marina cinese nell’area. “Le azioni provocatorie di queste imbarcazioni e degli aerei cinesi ignorano le leggi filippine e internazionali”, ha dichiarato il Consiglio marittimo nazionale delle Filippine, un organismo inter-agenzia incaricato di tutelare gli interessi del Paese nelle aree marittime.
In risposta, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha affermato che le attività della guardia costiera cinese sono “ragionevoli, legittime e irreprensibili”, e ha invitato Manila a “cessare la propaganda malevola”. Pechino sostiene che la secca di Scarborough sia parte del proprio territorio e ha accusato le Filippine di sconfinamento. Negli ultimi due anni, le relazioni tra Cina e Filippine, alleate degli Stati Uniti, si sono deteriorate a causa di frequenti scontri tra le rispettive guardie costiere nel Mar Cinese Meridionale, che Pechino rivendica quasi interamente. Il comunicato filippino è arrivato poche ore dopo un incontro virtuale tra il presidente filippino Ferdinand Marcos Junior, il presidente statunitense Joe Biden e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba.
Durante la chiamata, i leader hanno discusso delle azioni cinesi nel Mar Cinese Meridionale, concordando sulla necessità di rafforzare la cooperazione economica, marittima e tecnologica. L’incontro segue un vertice tenutosi nell’aprile 2024 tra i tre leader a Washington, in cui si è ribadito l’impegno per il rispetto del diritto internazionale e la stabilità regionale. Il presidente Biden, che lascerà il mandato il 20 gennaio, ha espresso ottimismo circa la continuità del partenariato tra i tre Paesi sotto la guida del presidente eletto Donald Trump, sottolineando l’importanza di istituzionalizzare la cooperazione trilaterale.
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