Sudafrica, riforma fondiaria cruciale 'contro lo squilibrio razziale nella proprietà terriera'

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) con sede a Ginevra ha definito il Land Expropriation Act sudafricano, recentemente firmato dal presidente Cyril Ramaphosa (nella foto), un passo cruciale per affrontare lo squilibrio razziale nella proprietà terriera del Paese. La dichiarazione è stata rilasciata in risposta a una precisa domanda presentata dall’emittente sudafricana Sabc riguardo all’ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha denunciato un presunto trattamento discriminatorio nei confronti della minoranza bianca afrikaner.
Il portavoce delle Nazioni Unite, Seif Magango ha dichiarato che correggere la disparità razziale nella proprietà terriera è essenziale per affrontare le ingiustizie storiche ereditate dall’epoca dell’apartheid e per promuovere un futuro più equo. Ha inoltre sottolineato che la legge, adottata e firmata da Ramaphosa lo scorso mese, rappresenta un progresso significativo in questa direzione. Tuttavia, l’Ohchr ha esortato le autorità sudafricane a garantire che l’attuazione della legge rispetti le garanzie costituzionali e gli standard internazionali sui diritti umani.
Lunedì, Trump ha ribadito la sua posizione critica nei confronti del Sudafrica, definendo la situazione “molto pericolosa e negativa per molte persone”. Ha inoltre rifiutato di confermare la sua partecipazione al prossimo vertice dei leader del G20, previsto per quest’anno.
Il sostegno delle Nazioni Unite evidenzia l’importanza globale degli sforzi del Sudafrica nella riforma agraria, sottolineando al contempo la necessità di un’attuazione attenta e rispettosa dei diritti umani.
Il tema della riforma fondiaria e l’ordine esecutivo di Trump sono stati al centro del dibattito parlamentare in Sudafrica, con particolare attenzione alle implicazioni politiche e sociali della questione.
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