India-Pakistan: entra in vigore il cessate il fuoco, Nuova Delhi resta vigile

E' entrato in vigore il cessate il fuoco tra India e Pakistan, che ha interrotto tutte le operazioni militari aeree, marittime e terrestri tra i due Paesi. Nonostante la fine delle ostilità – direttamente concordata tra i due dirigenti delle forze militari – Nuova Delhi ha assicurato che non abbasserà la guardia.
“La marina, l’aeronautica e l’esercito sono stati istruiti per monitorare il cessate il fuoco con il Pakistan”, ha assicurato in conferenza stampa il capitano della Marina indiana Ravi Nair. “Le nostre risposte sono state misurate”, ha detto Nair, avvertendo che “ogni ostilità e futura escalation riceveranno una risposta decisiva”. Il militare ha aggiunto che l’India è rimasta “pienamente operativa” e “pronta a lanciare qualsiasi azione sia necessaria per la difesa della nazione”. Un concetto simile è stato espresso dal ministro degli Esteri, Subrahnayam Jaishankar, che ha riconosciuto il cessate il fuoco ma ha pure assicurato che l’India si manterrà intransigente con i terroristi. L’India ha costantemente mantenuto una posizione ferma e intransigente contro il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni. E continuerà a farlo”, ha scritto Jaishankar in un messaggio su X.
Se dal lato militare la fine di ogni operazione è stata concordata, dal punto di vista politico non ci sono stati cambiamenti. Secondo quanto riferito a “Hinduistan times” da fonti vicine al governo, i dialoghi si sono mantenuti a livello dei vertici militari ma non ci sono stati contatti diretti tra i rispettivi ministri degli Esteri, Jaishankar e Ishaq Dar. Secondo le fonti citate da “Hinduistan times”, le misure annunciate dall’India nei giorni scorsi come la sospensione del trattato sulle acque e la revoca dei visti di soggiorno per breve periodo sono ancora in vigore.
Inoltre, le forze armate indiane hanno sottolineato l’uso di “disinformazione” da parte del Pakistan circa i siti colpiti. Respingendo le accuse di Islamabad, le forze armate indiane hanno assicurato di non aver colpito nessuna moschea, ma solo siti terroristici e sedi di attività “anti-indiane”. La comandante di squadriglia Vyomika Singh, nel corso di una conferenza stampa del ministero degli Esteri, ha accusato Islamabad di aver diffuso “false informazioni” su questo tema e su tipologia e numero di obiettivi indiani colpiti.
L’India ha poi evitato di menzionare il coinvolgimento degli Stati Uniti. Da parte sua, il segretario di Stato Marco Rubio ha sottolineato il ruolo di Washington, affermando che nelle ultime 48 ore insieme al vice presidente James David Vance ha tenuto colloqui con le diverse parti al fine di raggiungere la fine delle ostilità. Di più, Rubio ha fatto sapere che i due Paesi hanno concordato di discutere “un’ampia gamma di questioni” in una “sede neutrale”, senza fornire ulteriori dettagli.
Il primo ministro pachistano Shabbat Sharif, invece, ha elogiato il ruolo di Washington e ha definito il cessate il fuoco come “un nuovo inizio nella risoluzione dei problemi che hanno afflitto la regione e impedito il suo cammino verso la pace, la prosperità e la stabilità”. “Ringraziamo il presidente (Donald) Trump per la sua leadership e il suo ruolo proattivo a favore della pace nella regione. Il Pakistan apprezza gli Stati Uniti per aver facilitato questo risultato, che abbiamo accettato nell’interesse della pace e della stabilità regionale”, ha scritto, ringraziando anche Vance e Rubio per il “prezioso contributo a favore della pace nell’Asia meridionale”.
Islambad da parte sua ha celebrato il cessate il fuoco e ha riaperto lo spazio aereo, chiuso nelle ore precedenti. L’aviazione civile ha informato che tutti gli aeroporti del Paese sono disponibili per normali operazioni e ha invitato i passeggeri a contattare le compagnie per riprogrammare i propri voli. Il ministro degli Esteri pachistano, Ishaq Dar, ha ringraziato i diversi Paesi che hanno svolto un ruolo nella mediazione, come Emirati e Regno Unito, e ha informato degli ultimi sviluppi l’omologo della Cina Wang Yi.
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