Sudan: ambasciata negli Usa incarica una società di lobbying per conquistare il favore dell’amministrazione Trump
L’ambasciata del Sudan negli Stati Uniti ha incaricato una società di lobbying con sede a Washington, The Vogel Group, di esercitare pressioni sul Congresso e sull’amministrazione Usa su questioni umanitarie e di politica estera. Lo riferisce “Sudan Tribune” citando un contratto da 40 mila dollari al mese depositato al dipartimento di Giustizia lo scorso primo agosto, come richiesto dal Foreign Agents Registration Act (Fara). Quest’ultima legge richiede infatti agli agenti che rappresentano gli interessi di Paesi stranieri di dichiarare i propri rapporti, le proprie attività e il proprio compenso. L’accordo, che decorre dal 5 giugno scorso e durerà fino alla fine dell’anno, è stato firmato il 14 luglio e prevede che la società fornirà “servizi di lobbying e consulenza per gli affari governativi per l’esecutivo e il potere legislativo federale”. L’attività della società includerà un “coinvolgimento diretto” con i funzionari statunitensi su “questioni relative a questioni più ampie di politica umanitaria e di relazioni estere”. Nel documento le attività sono definite politiche e si precisa che comprenderanno lobbying, consulenza per gli affari pubblici e gestione della percezione. L’amministratore delegato del gruppo statunitense Alex Vogel, il socio gerente Matt Keelen e altri membri senior dello staff gestiranno personalmente le attività definite dal contratto, che porta la firma del consigliere dell’ambasciata sudanese Abasher Khidir Mohamed. Oltre al canone mensile, l’ambasciata coprirà anche le spese di viaggio preventivamente approvate. Una strategia simile a quella di Khartum per riconquistare il favore di Washington è stata adottata anche dal Sud Sudan. A fronte delle difficoltà riscontrate con il cambio di amministrazione Usa e nel contesto dell’aggressiva politica estera avviata dal presidente Donald Trump, il governo di Giuba ha assoldato Scribe Strategies & Advisors in cambio di un versamento di 500 mila dollari. Nei documenti pubblicati sul sito del dipartimento di Giustizia Usa viene evidenziato che l’accordo con l’azienda statunitense è stato stipulato da Giuba in cambio di un supporto per “migliorare le relazioni bilaterali” con gli Stati Uniti. L’assistenza è stata richiesta lo scorso 25 aprile in una lettera dell’ambasciatore sud sudanese a Washington, mentre il 9 maggio Scribe Strategies & Advisors ha informato le autorità statunitensi di aver stipulato un accordo con il governo sud sudanese per attività “politiche” in cambio di un versamento di 500 mila dollari. L’accordo di Giuba con l’azienda si concentra in particolare sul “rimpatrio” di cittadini sud sudanesi dagli Stati Uniti e sulla “promozione di opportunità commerciali e di investimento”, nonché sul “miglioramento dell’immagine del Sud Sudan negli Stati Uniti”. Molti funzionari sud sudanesi sono soggetti a sanzioni statunitensi a causa del loro ruolo nella guerra civile in corso nel Paese dall’aprile del 2023.
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