Troppo traffico, online arriva la petizione per ‘salvare’ le tre cime di Lavaredo

Ago 12, 2024 - 06:46
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Troppo traffico, online arriva la petizione per ‘salvare’ le tre cime di Lavaredo

Quasi 20.000 persone hanno già firmato la petizione online lanciata da “for Alp” su Change.org per proteggere le Tre cime di Lavaredo dal troppo traffico: “Questo angolo di paradiso è minacciato dall’impatto crescente del traffico automobilistico, che porta con sé inquinamento, rumore e una crescente pressione sull’ecosistema locale. È giunto il momento di agire per preservare questo prezioso ambiente naturale per le generazioni future”, sono le parole dei promotori. “Il traffico automobilistico al rifugio Auronzo ha raggiunto livelli preoccupanti”, si legge nel testo. “Con una capacità di circa 700 posti auto, il parcheggio vede un’occupazione significativa soprattutto nei mesi estivi, con una media stimata (peraltro molto ottimistica) di oltre 65.000 veicoli che raggiungono l’area annualmente. Questo afflusso massiccio non solo contribuisce all’inquinamento atmosferico e acustico, ma accelera anche l’erosione del suolo e disturba la fauna locale. L’eccessiva presenza umana sta mettendo a rischio la biodiversità unica di questa regione e sta deteriorando l’esperienza turistica stessa, con aria deteriorata e un ambiente meno silenzioso e sereno”. Per queste ragioni, gli autori dell’appello propongono “la chiusura al traffico privato, fatta eccezione per i veicoli elettrici o alimentati da fonti rinnovabili, della strada che porta al rifugio Auronzo e l’istituzione di una linea di autobus elettrici o alimentati da energie verdi”. Lo stop al traffico, secondo i promotori dell’appello “avrebbe molteplici benefici” a partire dalla riduzione dell’inquinamento: “Gli autobus e le vetture elettriche o a energia rinnovabile ridurrebbero drasticamente le emissioni di CO2 e altri inquinanti, migliorando la qualità dell’aria e riducendo l’impatto acustico”. Meno veicoli privati significano anche “meno danni al suolo e alla flora, proteggendo l’habitat naturale delle specie locali”. E un sistema di trasporto pubblico sostenibile “garantirebbe un accesso sicuro e regolato al rifugio, evitando congestionamenti e rendendo l’esperienza più piacevole per tutti”. Il tutto per farne poi un “esempio di sostenibilità: questa transizione può fungere da modello per altre destinazioni turistiche, promuovendo un turismo responsabile e sostenibile”. Per questo, si legge nella petizione, “chiediamo alle autorità locali e regionali di prendere misure decisive per chiudere la strada alle auto a combustione e di implementare un sistema di trasporto pubblico ecologico. È una soluzione che non solo protegge l’ambiente, ma migliora anche l’esperienza dei visitatori e preserva la bellezza e la tranquillità di questa area naturale unica”, conclude il testo.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv