Tunisia-Italia: inaugurata la 38ma edizione del Festival internazionale di El Jem

Lug 14, 2025 - 04:50
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Tunisia-Italia: inaugurata la 38ma edizione del Festival internazionale di El Jem

La 38ma edizione del Festival Internazionale di Musica Sinfonica di El Jem è stata inaugurata ieri sera con un concerto dell’Orchestra da Camera Fiorentina, diretta dal maestro Giuseppe Lanzetta, un evento che rafforza le relazioni culturali tra Italia e Tunisia. “Questo magnifico luogo simbolico che unisce la nostra storia comune e che è collegato al Colosseo di Roma, è frutto di una bellissima collaborazione tra il Parco archeologico del Colosseo e l’Istituto nazionale del patrimonio (Inp) tunisino, che lavorano insieme per preservare questo anfiteatro”, ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia a Tunisi Alessandro Prunas, in apertura della serata, ringraziando quanti hanno lavorato instancabilmente per la realizzazione dell’evento. “L’Orchestra da camera fiorentina è un’istituzione molto importante della città di Firenze, che ci propone un programma estremamente interessante, mescolando Puccini e Morricone. Due artisti che, in qualche modo, hanno dei punti in comune, pur avendo vissuto in epoche diverse. Entrambi, se vogliamo, sono stati molto cinematografici: geni dell’opera prima o durante l’invenzione del cinema, e Morricone che ha scritto musiche indimenticabili per il cinema, vincendo due premi oscar. È un grandissimo contributo alla nostra cultura contemporanea”, ha aggiunto l’ambasciatore Prunas. Il Festival internazionale di musica sinfonica di El Jem, fondato da Mohamed Ennaceur, ex sindaco di El Jem, ex ministro e attualmente presidente onorario. Si è affermato come un evento culturale internazionale, che attrae molti amanti della musica a Thysdrus, città millenaria. Conosciuto anche come il “piccolo Colosseo”, l’anfiteatro di El Jem fu eretto dai romani sotto il proconsole Gordiano I, acclamato imperatore a Thysdrus (antico nome di El Jem) nel III secolo d.C., in sostituzione di una struttura più antica di cui rimangono ancora tracce. Considerato dai romani un simbolo della loro avanzata civiltà e cultura, il sito è oggi una rinomata attrazione turistica, riconosciuta Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1979. Il “colosseo africano” poteva accogliere fino a 35 mila spettatori seduti. Sebbene sia rimasto pressoché intatto fino al XVII secolo, le sue pietre furono successivamente utilizzate per la costruzione del vicino villaggio di El Jem e della Grande Moschea di Kairouan. Durante un conflitto con gli Ottomani, i turchi impiegarono l’artiglieria per stanare i ribelli rifugiatisi al suo interno. Tra gli ospiti presenti allo spettacolo di ieri c’erano il console onorario di Tunisia a Firenze Gualserio Zamperini, il governatore di Monastir, Issa Moussa, e alcuni deputati della regione, che hanno espresso soddisfazione per il grande successo che questo evento registra ogni anno, attirando a El Jem e nella regione di Monastir, sempre più visitatori. Fabio Ruggirello, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Tunisi, ha sottolineato ad “Agenzia Nova” l’importanza di questo appuntamento, ricordando che l’Italia è stata sempre presente nel programma del Festival fin dai primi anni della sua fondazione.” Ruggirello ha evidenziato il valore simbolico del luogo: “El Jem è un simbolo anche dei rapporti culturali tra Italia e Tunisia per la sua storia, per il fatto di essere uno dei siti archeologici più importanti di tutto il Nord Africa e per l’eredità che proviene dalla civiltà romana”. PUBBLICITÀ Il programma musicale ha offerto un omaggio alla tradizione italiana. “Sono stati presentati i grandi classici della musica italiana, alcune delle arie d’opera più importanti di Puccini e un viaggio attraverso la musica di grandi film, soprattutto Ennio Morricone,” ha dichiarato Fabio Ruggirello a “Nova”, esprimendo orgoglio per la presenza dell’Orchestra da camera fiorentina, che, con il suo importante profilo internazionale e le numerose esibizioni in tutta Europa, si è esibita per la prima volta in Tunisia sotto la guida del maestro Lanzetta, offrendo al pubblico un’esperienza musicale indimenticabile in una location di straordinaria bellezza. L’Orchestra da camera fiorentina è composta da una quarantina di elementi, strutturabili anche in agili formazioni cameristiche, organizza concorsi nazionali e internazionali. Dal 1985 ha tenuto oltre 1850 concerti, ottenendo sempre unanimi consensi di pubblico e critica che l’hanno definita “una delle migliori orchestre europee dai tempi della Camerun”. L’orchestra ha inciso diversi album sotto la direzione del maestro Lanzetta, incidendo anche per la Amiata Records ed ospitando ensemble e solisti di fama internazionale con direttori d’orchestra da tutto il mondo. L’Orchestra da camera fiorentina ha anche ricevuto il premio Beato Angelico nel 2005 e il premio Firenze nel 2006 per il suo lavoro nel capoluogo toscano e nel mondo nel corso dei suoi 30 anni di attività. Il direttore dell’Istituto italiano di cultura di Tunisi ha ribadito inoltre il ruolo chiave dell’Italia nel panorama culturale tunisino e mediterraneo. “L’Italia continua ad essere protagonista all’interno di questo che è una delle manifestazioni culturali più importanti della scena culturale tunisina. E non solo, anche a livello di Mediterraneo, perché questo festival è prestigioso e riconosciuto come una delle realtà più importanti nella regione”, ha affermato. “È un festival dove si sono esibiti personaggi del calibro di Riccardo Muti, che ha una storia veramente importante riconosciuta a livello mediterraneo. E nel programma di quest’anno partecipano anche formazioni sinfoniche provenienti da tutta Europa, dall’Austria come ogni anno, dal Belgio. Quindi è veramente un incontro fra culture e un segno di dialogo importante”, ha aggiunto. Riflettendo sul lavoro dell’Istituto, di cui è alla guida da tre anni, Fabio Ruggirello ha concluso che la fitta agenda culturale proposta in Tunisia rappresenta “uno scambio, un arricchimento reciproco”. Perché la caratteristica che è stata sempre data agli eventi culturali organizzati dall’ambasciata, dall’Istituto italiano di cultura, ha aggiunto il direttore è proprio “quella della cooperazione, dello scambio, del dialogo fra artisti, siano essi artisti figurativi, musicisti o scrittori”. Alla Fiera del libro di Tunisi, ricorda ancora Ruggirello, “abbiamo sempre cercato di creare dei dialoghi fra interpreti italiani della letteratura italiana e interpreti della letteratura tunisina, idem per la musica, idem per l’arte. Sono state sempre occasioni di grande intensità dal punto di vista dello scambio culturale. Il lavoro sui giovani è molto importante e stiamo cercando di coinvolgerli sempre di più. Ovviamente è un lavoro per il quale ci vuole molto tempo ma è qualcosa sulla quale contiamo tanto”. Il presidente del Comites, organo rappresentativo della comunità italiana residente in Tunisia, Sandro Fratini, da parte sua, ha evidenziato il profondo significato dell’evento per la cultura, i giovani e la comunità italiana. “Questo concerto è un chiaro esempio di quanto la cultura sia un ponte insostituibile tra i popoli,” ha affermato Fratini indicando che “la presenza dell’Orchestra da camera fiorentina in un luogo così simbolico, che lega la storia millenaria della Tunisia all’eredità romana, e quindi all’Italia, rafforza i nostri legami e dimostra la vitalità della collaborazione tra i nostri paesi”. Il presidente del Comites ha voluto evidenziare l’importanza di tali iniziative per le nuove generazioni: “eventi come questo sono fondamentali per i giovani, sia tunisini che italiani. Offrono l’opportunità di entrare in contatto con capolavori musicali e di comprendere l’importanza del patrimonio culturale condiviso. Vedere un’orchestra italiana esibirsi in un contesto così suggestivo può ispirare e stimolare la loro curiosità, aprendo nuove prospettive e rafforzando il senso di appartenenza a una comunità globale e interculturale”. Per la comunità italiana in Tunisia, serate come quella di ieri sera sono un momento di grande orgoglio e di ritrovata vicinanza alle proprie radici. “Ci permettono di sentirci parte attiva di un dialogo culturale che arricchisce la Tunisia e rafforza il nostro ruolo come ambasciatori della cultura italiana all’estero”, ha concluso il presidente del Comites.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv