Turchia: l’opposizione lancia la campagna nazionale per chiedere elezioni anticipate e sfiduciare Erdogan

Il leader del Chp, Ozgur Ozel, ha annunciato oggi una campagna nazionale per chiedere elezioni anticipate e sfiduciare il presidente Recep Tayyip Erdogan. In occasione del 21mo congresso straordinario del Partito repubblicano del popolo (Chp), organizzato in segno di protesta contro la detenzione del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, il principale partito d’opposizione ha riunito ad Ankara la propria base sotto lo slogan “La volontà appartiene al popolo”. Ozel ha dichiarato che, a partire da domani, militanti e attivisti del Chp raccoglieranno firme in tutto il Paese per “dimostrare a Erdogan il più grande voto di sfiducia della storia repubblicana”.
In un’intervista all’agenzia turca “Anka”, il deputato del Chp di Smirne, Umit Ozlale, ha ribadito la portata simbolica e politica dell’iniziativa. “Questo Paese non merita un regime simile, né la repressione che ne deriva”, ha affermato. “Stiamo scrivendo una pagina importante della nostra storia. Lo facciamo per la Turchia, perché noi siamo temporanei, ma la Repubblica di Turchia è permanente”. Il Chp, che dispone attualmente di 127 seggi in Parlamento, mira a fare pressione sull’opinione pubblica e sulle istituzioni per sollecitare il ricorso alle urne. Per convocare elezioni anticipate è necessaria una maggioranza qualificata di 360 seggi, mentre la coalizione di governo formata dal Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) e dal Partito del movimento nazionalista (Mhp) ne conta 315.
La Costituzione turca consente un massimo di due mandati consecutivi per il presidente, ma l’attuale esecutivo ritiene che quello iniziato nel 2023 sia formalmente il primo sotto il nuovo sistema presidenziale. La legittimità di una futura ricandidatura di Erdogan resta dunque oggetto di dibattito giuridico e politico. Il ministro della Giustizia, Yilmaz Tunc, ha recentemente dichiarato che il presidente potrebbe legalmente candidarsi di nuovo in caso di scioglimento anticipato del Parlamento.
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