Yemen: Trump pubblica il video di un attacco aereo contro i combattenti

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha diffuso nelle scorse ore un video che mostra un raid aereo condotto contro un gruppo di combattenti di Ansara Allah (“I partigiani di Dio” altrimenti noti come Houthi) sostenuti dall’Iran in Yemen. La sequenza, rilanciata attraverso i suoi canali social ufficiali, documenta l’attacco mirato a una postazione nel deserto dove, secondo il presidente statunitense, i miliziani si stavano radunando per preparare un’azione offensiva contro asset navali americani nella regione del Mar Rosso. “Questi Houthi si stavano radunando per ricevere istruzioni per un attacco. Oops, niente più attacchi da parte di questi Houthi! Non affonderanno mai più le nostre navi”, ha scritto Trump in accompagnamento al filmato, che mostra una sequenza notturna di sorveglianza aerea con obiettivo multiplo centrato da ordigni di precisione. L’esplosione ha colpito in pieno un gruppo numeroso di miliziani, con un impatto visibile anche a distanza. Il contenuto del video, in stile footage militare, mostra una panoramica termica su una zona desertica poco illuminata. I bersagli – presumibilmente unità combattenti Houthi – sono riuniti in formazioni ravvicinate. L’operazione viene condotta precisione, colpendo i bersagli simultaneamente. Il filmato si conclude con una forte deflagrazione che avvolge l’intera area di impatto. “La portaerei statunitense Uss Harry S. Truman continua a fuggire e noi continuiamo a inseguirla. In mare siamo in una posizione avanzata”, aveva detto ieri il leader del gruppo yemenita filo-iraniano, Abdul Malik al Houthi, citato dall’emittente di proprietà del gruppo “Al Masirah”. “La nostra difesa aerea ha abbattuto 17 droni Mq-9, un risultato raro e significativo. Questa è la nostra battaglia con Israele e gli Stati Uniti. Tutto quello che abbiamo sempre voluto è che gli arabi si facessero da parte e ci lasciassero affrontare direttamente il nemico”, aveva proseguito. “Siamo arrivati allo scontro diretto con i nemici israeliani e statunitensi: questo era il nostro obiettivo. Gli Stati Uniti stanno fallendo e continueranno a fallire. Non raggiungeranno i loro sinistri obiettivi”, aveva continuato Al Houthi, sottolineando che gli Usa “stanno intensificando la loro aggressività, utilizzando bombardieri stealth e aumentando i loro attacchi aerei”. La portaerei Truman era già stata presa di mira dagli Houthi. Nei giorni scorsi, inoltre, le forze statunitensi hanno condotto diversi raid contro diversi siti attribuiti agli Houthi in Yemen. Secondo quanto dichiarato da una fonte del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) all’emittente saudita “Al Arabiya”, le operazioni militari statunitensi hanno lo scopo di indebolire la leadership e le capacità del movimento e di impedire loro di interrompere la navigazione commerciale nel Mar Rosso meridionale, a Bab el Mandeb e nel Golfo di Aden. Gli Houthi sono un gruppo armato appartenente a una variante dell’islam sciita, lo zaydismo, diffuso nello Yemen, e il loro nome deriva dal fondatore, Hussein al Houthi. Formalmente noto come Ansar Allah (I partigiani di Dio), il gruppo è stato formato negli anni ’90 per combattere quella che vedevano come corruzione dell’allora presidente, Ali Abdullah Saleh. L’ex rais Saleh, sostenuto dall’esercito dell’Arabia Saudita – patria dell’islam sunnita che ospita due dei principali luoghi sacri religiosi, La Mecca e Medina – aveva cercato di eliminare nel 2003 i ribelli Houthi, che hanno ingaggiato una guerra civile a partire dal 2014 con il governo yemenita con sede ad Aden. Per loro stessa ammissione, gli Houthi fanno parte dell’asse della resistenza e si ispirano al gruppo Hezbollah libanese, che, secondo gli analisti, fornisce loro competenze militari. Parallelamente, l’Arabia Saudita ha accusato l’Iran di aver fornito missili da crociera e droni utilizzati dagli Houthi per colpire siti petroliferi sauditi già dal 2019. La roccaforte degli Houthi è il governatorato montuoso di S’ada, al confine con l’Arabia Saudita. I miliziani controllano la capitale settentrionale a Sana’a e l’affaccio sul Mar Rosso di Hodeida, porta d’accesso da e per il transito attraverso il Canale di Suez. In seguito allo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas il 7 ottobre 2023, gli Houthi hanno espresso solidarietà al movimento palestinese, attaccando le navi in transito nel Mar Rosso, da dove passa circa il 15 per cento del traffico mondiale. L’instabilità creata dagli Houthi ha portato i principali colossi delle compagnie di navigazione ad abbandonare la rotta e preferire il transito dal Capo di Buona Speranza, con conseguente aumento di tempi e costi.
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