Congo-Kinshasa: l’M23 rompe la tregua e prosegue l’offensiva, presa la città mineraria di Nyabibwe

Feb 6, 2025 - 02:12
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Congo-Kinshasa: l’M23 rompe la tregua e prosegue l’offensiva, presa la città mineraria di Nyabibwe

ribelli del Movimento 23 marzo (M23) hanno lanciato una nuova offensiva nell’est della Repubblica del Congo (Rdc), rompendo il cessate il fuoco da loro stessi proclamato il 3 febbraio ed in vigore dall’indomani. Lo riferisce “France 24”, che cita fonti umanitarie e della sicurezza secondo cui all’alba di oggi i combattenti del gruppo armato e le truppe alleate ruandesi hanno ingaggiato intensi combattimenti contro le forze armate congolesi nella vicina provincia del Sud Kivu, riuscendo a prendere il controllo della città mineraria di Nyabibwe, situata circa 100 chilometri dal capoluogo provinciale Bukavu e a 70 chilometri dall’aeroporto. “Questa è la prova evidente che il cessate il fuoco unilaterale dichiarato era, come al solito, un escamotage”, ha commentato alla stampa il portavoce del governo congolese, Patrick Muyaya. Scontri nel Sud Kivu si erano già verificati la settimana scorsa, ma negli ultimi giorni si era instaurata una calma apparente. Secondo fonti locali e militari, questa tregua è servita ad entrambe le parti per rinforzare truppe ed equipaggiamenti. Sugli ultimi sviluppi è intervenuto anche il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Ahmad Khan, che in una nota ha annunciato l’apertura di un’indagine su possibili crimini commessi nell’est congolese nel quadro del conflitto in corso. In un’informativa pubblicata oggi sul sito della Cpi, Khan sollecita informazioni e cooperazione da parte di tutti i partner sulla situazione sul campo, dove i combattimenti fra i ribelli del Movimento 23 marzo (M23), l’esercito congolese ed altri attori hanno provocato un drammatico bilancio di vittime e aggravato la preesistente crisi umanitaria. L’indagine, ha spiegato, si concentrerà sulla valutazione di “presunti crimini commessi da qualsiasi persona, indipendentemente dall’affiliazione o dalla nazionalità”. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), almeno 2 mila corpi sono già stati seppelliti a Goma – il capoluogo del Nord Kivu precedentemente conquistato dall’M23 -, in aggiunta ai 900 cadaveri che secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si trovano ancora negli obitori degli ospedali della città. Un dato che porta così a quasi tremila il numero delle vittime dall’inizio dei combattimenti. Le organizzazioni umanitarie temono nel frattempo la diffusione di nuove epidemie e, sebbene i combattimenti siano cessati, l’accesso dei soccorsi resta complesso. Di qui la richiesta di allestire corridoi umanitari per consentire gli aiuti alla popolazione sfollata. In questo contesto, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite in Repubblica democratica del Congo (Rdc) Bruno Lemarquis ha sollecitato la riapertura immediata dell’aeroporto di Goma, fondamentale per gli aiuti umanitari, che è stato colpito dai combattimenti tra le Forze armate congolesi (Fardc) e i ribelli del Movimento 23 marzo (M23). Lemarquis ha sottolineato che, a causa degli scontri intensi, Goma sta affrontando una grave emergenza umanitaria, con molti feriti che necessitano di cure urgenti, ospedali sovraffollati e migliaia di civili senza assistenza, ha sottolineato che l’aeroporto è vitale per l’evacuazione dei feriti, la consegna di aiuti e l’arrivo di rinforzi umanitari e ha esortato tutte le parti coinvolte a riaprirlo senza indugi, poiché ogni ora di ritardo mette a rischio altre vite. A Goma intanto il prezzo di alcuni beni alimentari è aumentato fino al 160 per cento nell’ultima settimana, come denunciato dall’ong ActionAid, che rileva aumenti tariffari “fra il 18 e il 160 per cento” su prodotti come la farina, i fagioli o l’olio, mettendo a repentaglio l’accesso ai prodotti alimentari di base per gran parte della popolazione. L’aumento dei prezzi è collegato in particolare al blocco delle strade, che impedisce il trasporto di prodotti alimentari in città. Secondo ActionAid, quasi il 90 per cento del cibo consumato a Goma proviene dalle regioni limitrofe, ora inaccessibili a causa dei combattimenti. Secondo il Programma alimentare mondiale (Pam), se la situazione nella zona non evolverà, nei prossimi cinque mesi 4,5 milioni di bambini sotto i cinque anni e 3,7 milioni di donne incinte e in allattamento saranno a rischio di malnutrizione acuta

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv